L’esercizio, appartenuto a Gerard Depardieu fin dalla fondazione nel 2003 e finalmente messo all’asta, è ospitato all’interno di un maestoso hôtel particulier, schizzato nel 1672 da Jules Hardouin-Mansart
La Notizia
Nel bene o nel male, con i titoli sui giornali crescono il fatturato e l’impero. Arriva in questi giorni la notizia che Marc Veyrat, per mesi al centro di un tourbillon mediatico-giudiziario, scatenato dal declassamento Michelin, ha ripreso in partnership con il Moma Group la gestione della Fontaine Gaillon, suo secondo indirizzo parigino dopo Rural by Marc Veyrat presso il Palais des Congrès, aperto nel 2017.L’esercizio, appartenuto a Gerard Depardieu fin dalla fondazione nel 2003 e finalmente messo all’asta, è ospitato all’interno di un maestoso hôtel particulier, schizzato nel 1672 da Jules Hardouin-Mansart, poi eletto a dimora di duchi e principesse e utilizzato come sfondo in pellicole celebri, fra cui Topaz di Alfred Hitchcock. Situato nel secondo arrondissement e recentemente rinfrescato dall’architetto Axel Huynh, affianca a qualche piatto di carne (come il filetto Rossini e l’agnello al timo, rispettivamente a 48 e 38 euro) specialità incentrate sul pesce di acqua dolce, magari profumato ai balsami boschivi, quali la bouillabaisse di pesce di lago e salsa rouille (38 euro) e la trota salmonata con beurre blanc all’abete (26 euro).