Tutti lo chiamano “il Justin Bieber del cibo” perché a soli 11 anni ha aperto il suo primo ristorante nel salotto di casa. Flynn McGarry si è poi ritagliato un’ampia fetta di successo, e oggi non perde di vista l’obiettivo.
La notizia
Con una carriera iniziata a soli 11 anni, Flynn McGarry è un vero e proprio enfant prodige della cucina d’autore oltreconfine. Definito da Vogue il “Justin Biber del cibo”, Flynn inizia a cucinare all’età di appena 10 anni: “I miei genitori stavano per divorziare e nessuno preparava da mangiare, così ho pensato che sarebbe stato divertente provare a farlo. Poi, un po’ alla volta, mi sono innamorato della cucina”, racconta.Il piccolo Flynn ha quindi cominciato a leggere ricettari e libri dedicati, uno su tutti The French Laundry Cookbook di Thomas Keller (la sua Bibbia) oltre a guardare video-tutorial su Youtube. Con l’appoggio dei genitori (si pensi che il padre gli aveva costruito un micro-laboratorio di cucina in cameretta) McGarry inizia a cucinare regolarmente fino ad ideare il suo primo club gastronomico nel salotto di casa a 11 anni. “Stare ai fornelli è l’unico modo di crescere che conosco. Ho avuto un’infanzia che è durata dieci anni ed è stata sufficiente. Non ho mai pensato di aver perso la spensieratezza dell’infanzia a causa del lavoro; al contrario, in quegli anni mi sono divertito molto”.
Flynn non ha mai frequentato nessuna scuola di cucina ma, nonostante ciò, una volta terminato il liceo all’età di 16 anni (da cui si era comunque ritirato, facendo ricorso all’istruzione privata per dedicarsi ai fornelli) si trasferisce a New York, dove frequenta uno stage all’Eleven Madison Park e poi apre Eureka, il suo ristorante pop-up, nel West Village. Da Eureka Flynn propone un menu degustazione di 14 portate a 160 dollari, esattamente come quello che un paio di anni prima realizzava nella sua casa di Los Angeles.
"Non nego che in questo settore vi siano molte barriere, ma le ho ignorate: pur sapendo che era difficile, mi sono creato il mio spazio. Amo concentrarmi sulla ricerca, leggere molto e sfruttare tutto ciò che il web propone. L'età influisce, ma non fa la differenza: ho lavorato con grandi chef, cercando di carpire il meglio da ognuno di loro”, racconta.
Dopo esperienze in ristoranti come Eleven Madison Park, Geranium e il Maaemo, nel 2018 McGarry apre Gem, il suo locale al 116 di Forsyth Street a Manhattan, dove 12 commensali possono assaporare un menu degustazione di 12-15 portate a 200 dollari per un lasso di tempo di 2 ore. Nel 2021, durante i mesi di pandemia, quando la maggior parte delle attività ristorative della Grande Mela erano chiuse, Flynn ha sfruttato il tempo a disposizione per alimentare la sua spiccata creatività, e oggi dice: "Sono sempre al ristorante quando apre e quando chiude, faccio eventi e viaggio per trovare ispirazione. La cosa migliore è riuscire a essere creativi con un menù o un singolo piatto. Voglio che le persone si sentano a casa quando vengono a trovarmi, ma allo stesso tempo desidero che provino qualcosa di diverso. La cosa peggiore è che a New York è una sfida continua: il problema sta nel trovare l'equilibrio in città. Penso sempre a cosa sarà dopo. Ho idee folli che mi vengono in mente per strada mentre cammino e cerco di affiancarle alle tecniche che ho imparato”. La sua regola aurea? “Quando si parla di cucina sostenibile, si pensa a prodotti rispettosi, ma è anche importante trattare bene i dipendenti e trovare tempo libero per sé".
Fonte: amp.elmundo.es
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