Chef

Chiesta la catastrofe naturale sanitaria per i ristoranti: è possibile ottenere gli indennizzi assicurativi per coronavirus?

di:
Alessandra Meldolesi
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iocucinoacasaconglichef 6 2023 05 08 08 11 27

In Francia è partita una petizione che ha raggiunto più di 8.000 firme in poche ore dove gli chef chiedono al governo di decretare lo stato di catastrofe naturale sanitaria per Coronovirus (Covid-19), cosicché le assicurazioni possano risarcirli.

La Notizia

Sta facendo discutere l’idea di una petizione (anzi paix-tition) degli chef francesi indirizzata al ministro dell’economia e delle finanze francese, finalizzata a “salvare i ristoranti e i produttori”. A lanciarla è stata Stéphane Jégo, chef di L’Ami Jean, che Le Fooding definisce “star chef della bistronomia tendenza punky”. Domanda al governo di decretare lo stato di catastrofe sanitaria naturale e sbloccare così gli indennizzi da parte delle assicurazioni. In poche ore ha già raccolto oltre 8000 firme, fra cui quelle di chef illustri tra cui Grégory Marchand e Bertrand Grébaut.

Stéphane Jégo,



Amici commercianti, colleghi, produttori, tutti gli attori,
come tutti voi, sabato a mezzanotte ho dovuto chiudere il mio ristorante, l’Ami Jean a Parigi. E non so per quanto tempo. Questo tempo utilizziamolo per garantire la riapertura dei nostri stabilimenti. La sola via d’uscita da questa crisi che si annuncia fatale per molti di noi, è spingere il governo a decretare lo stato di catastrofe naturale sanitaria cosicché le assicurazioni ci risarciscano.
Chef, barman, mixologist, tutti noi abbiamo chiamato i nostri assicuratori e ciascuno ha ricevuto la stessa risposta. Ma niente è perduto perché niente è scritto. La situazione è inedita e dobbiamo batterci per salvare le nostre aziende. Nessuno lo farà al nostro posto e gli assicuratori, che sono uniti, si sono già organizzati per sottrarsi alla crisi.
Emmanuel Macron ha insistito: “è una crisi senza precedenti”. Allora scriviamo ciascuno e insieme, autonomi, piccole e medie imprese, le righe che ci mancano oggi.
Che l’individualità di ciascuno, attraverso i suoi contatti sociali e i media, si metta al servizio della collettività. Chiamo a una mobilitazione tanto storica quanto apolitica, perché non si tratta di predicare per la nostra parrocchia. Lo stato di catastrofe naturale sanitaria è la nostra unica possibilità.
Emmanuel Macron ha annunciato lunedì sera un aiuto di 300 miliardi di euro per garantire i prestiti bancari e martedì mattina Bruno Le Maire ha promesso 45 miliardi di euro per le imprese. Sono il solo che si domandi perché non abbia mai menzionato il ruolo delle assicurazioni?
Sarebbe giusto se le assicurazioni (220 miliardi di euro di giro d’affari nel 2018) e derivate (234 miliardi) fossero le sole a uscirne indenni?
Senza mai negare la guerra sanitaria in corso, dobbiamo pensare al domani, alle nostre imprese, ai nostri salariati e alla base del nostro lavoro: artigiani, allevatori, produttori… Decretare lo stato di catastrofe naturale sanitaria è fondamentale per l’insieme delle professioni.
Amici, colleghi, vi esorto a combattere per la sopravvivenza delle nostre attività. Unitevi a noi! Invito ciascuno di voi a firmare questo appello con me. Mostriamo un fronte unito in modo che il governo ci ascolti”.

Per firmare la petizione

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