Thomas Keller, Daniel Boulud, Wolfgang Puck, Jean-George Vongerichten: alcuni degli chef chiamati per elaborare il piano per “un nuovo futuro di prosperità per l’America”
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Lo scorso 14 Aprile il Presidente degli Stati Uniti Donald.J Trump ha annunciato i grandi gruppi industriali di risveglio economico. “Dei Gruppi bipartisan per tracciare il percorso verso un futuro di ineguagliabile prosperità americana”, si legge nel comunicato. Trump ha riunito economisti, accademici e leader di tutti i settori industriali per formare il gruppo Great American Economic Revival Industry (Grande Industria economica americana di rinascita).Un gruppo che lavorerà fianco a fianco con la Casa Bianca per tracciare il percorso da seguire per quello che Trump definisce “un nuovo futuro di prosperità per l’America” post crisi covid-19. La salute e la ricchezza dell’America saranno gli obiettivi principali per questi gruppi che produrranno una nazione più indipendente, autosufficiente e resiliente”, ha affermato il Presidente della Stato a stelle e strisce. Leader ed esponenti dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’energia, della sanità...e finalmente anche del Food & Beverage. Finalmente, perché, questo settore è stato troppo spesso dimenticato dai programmi di “ripresa”, o forse è meglio dire di vera e propria “ristrutturazione”, di molti Governi post pandemia. Trump ha, invece, voluto chiamare al tavolo dei lavori anche diversi grandi chef oltre ai capi delle più grandi realtà aziendali americane nel settore della ristorazione come Starbucks, PepsiCo, Kraft, Coca-Cola...
“Sono onorato che Donald J. Trump abbia chiesto a me e agli chef Daniel Boulud, Wolfgang Puck, Jean-George Vongerichten di unirsi al Great American Economic Revival Industry Group. Sono orgoglioso di lavorare insieme per una strategia in cui la sicurezza degli americani è prioritaria insieme alla rivitalizzazione economica”, ha affermato Thomas Keller, chef tre stelle Michelin del ristorante The French Laundry a Yountville in California.
Finalmente, anche se Oltreoceano, si è capito che il settore della ristorazione e dell’ospitalità non possono essere lasciati soli o considerati secondari anche perchè tra i più colpiti da questa crisi economica.