In tempi tragici come non mai, è l’ironia l’arma vincente degli chef. Sorridono sulla reclusione forzata e il confinamento alla cucina domestica, confezionando format spontanei e scanzonati. Ma la ripresa sarà impegnativa.
La Storia
“È iniziato tutto per gioco”, racconta Matias Perdomo. “Era il mio compleanno e ho fatto il primo video, che ha ricevuto oltre 300 commenti. Mi è sempre piaciuto filmare la cucina nel mezzo del servizio e metterla su Instagram, ma non ho mai girato la videocamera perché mi dava fastidio l’autocelebrazione. Però mi trovavo da solo e ho avuto voglia di comunicare qualcosa a modo mio, per sdrammatizzare la situazione e far capire che non sono burbero come sembro fuori dalla cucina. Non cibo e ricette, perché non mi andava. Poi ho una cucina piccolissima, senza niente. Noi cuochi non siamo abituati a cucinare per noi stessi. Quindi ho iniziato a fare qualche riflessione, per riempire le giornate e sentirmi meno solo, scambiando messaggi con la gente. Arrivato al ventiduesimo, mi sono reso conto che potevo completare la quarantena, anche se non avrei pensato di essere ancora a casa per chissà quanto quel giorno. Quindi qualche frase ironica, di ricette solo il caffè nella moka, il mate e un uovo fritto. Un po’ di delivery, come la torta di Gianluca Fusto, che apprezzo tantissimo per l’equilibrio. Ma io mangio poco, mi fanno schifo le cose per me. Ho finito ieri, magari stasera faccio i ceci con il tonno nella latta o due patate lesse”.L’ironia, del resto, è sempre stata l’arma vincente di Contraste. “Ma la ripresa non sarà facile: la paura della gente va rispettata, bisognerà ricostruire un rapporto di fiducia. E la ristorazione dovrà essere flessibile: per noi era già finito il momento di imporre regole agli ospiti, e sarà sempre più così, anche nei tempi di apertura. Una cucina non imperativa ma di condivisione, che resterà la mia cucina, perché io non cambio per un virus. Il problema forse sarà Exit, dove Claudio dovrà lavorare da solo. Ma io non vedo l’ora di tornare a viaggiare dai miei colleghi, abbiamo tutti bisogno di spensieratezza”.