Alta cucina

Ristoranti e bar, si apre il 18 maggio: ma è caos sulle distanze di sicurezza e linee guida per clienti e personale

di:
La Redazione
|
1 table restaurant 2023 05 08 08 09 23

È notizia di ieri il via libera del governo alle regioni sulla riapertura delle attività di ristorazione prevista per lunedì 18 maggio.

La Notizia

Come dichiarato su Il Sole 24 ore, lunedì 11 si è svolta la videoconferenza tra i governatori e l’esecutivo – presenti anche il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro della Salute Speranza – in cui è stato deciso che tra giovedì 14 e venerdì 15 arriveranno le linee guida che permetteranno alle regioni di riaprire, sulla base dei dati del monitoraggio del Ministero della Salute.

Le Regioni avranno così una certa autonomia nello stabilire le aperture, ma il governo si riserva la facoltà di intervenire in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del Ministero della Salute, e qualora dovessero manifestarsi nuovi focolai a denunciare una ripresa del contagio, si ripristineranno immediatamente le zone rosse con le regole già sperimentate nel lockdown.

Cautela è ovviamente la parola d’ordine, e già serpeggiano varie ipotesi e rumours che dilagano a livello mediatico, al punto che la Fipe è intervenuta ieri sera con un comunicato stampa pubblicato sul proprio portale web, di cui riportiamo i passaggi salienti.


“Se le indiscrezioni circa le misure di distanziamento previste dal governo, con una persona ogni 4 metri quadri, venissero confermate, i ristoranti italiani perderebbero in un sol colpo 4 milioni di posti a sedere, ovvero il 60% del totale."

“Questa non è una soluzione, ma un serio ostacolo alla ripresa della nostra attività lavorativa – sottolinea Aldo Cursano, Vicepresidente vicario di Fipe -. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità da settimane a discutere di maggiori spazi all'esterno, di distanze ragionevoli tra i tavoli, di dispositivi di protezione individuale e possiamo anche valutare, se necessario, di installare delle paratie tra un tavolo e l’altro. Ma il governo non può chiederci di mantenere 4 metri quadri di distanza tra commensali dello stesso tavolo. Altrimenti avremmo ristoranti con solo tavoli da uno”.
Per questo la Fipe ha simulato anche altri due scenari. Se il governo decidesse di distanziare i tavoli di 4 metri lineari l’uno dall’altro, la perdita di posti a sedere sarebbe di 3,5 milioni, ovvero la metà dei 7 milioni attualmente disponibili nei ristoranti italiani. Se invece si optasse per i due metri di distanza tra i tavoli, senza distanziamento tra i commensali allo stesso tavolo, la perdita sarebbe del 30% dei coperti.
“Quest’ultimo è l’unico scenario sostenibile – sottolinea Cursano -, il solo in grado di permettere agli imprenditori del settore di continuare a lavorare, magari recuperando una parte dei posti a sedere persi, occupando lo spazio al di fuori dei locali. Mi auguro che sia il governo sia i presidenti delle Regioni tengano bene a mente questi calcoli prima di prendere una decisione definitiva”.

Attendiamo le misure nei prossimi giorni, auspicando che il dialogo tra regioni e governo porti a soluzioni ragionevoli che tutelino il più possibile le persone, sia al punto di vista sanitario che economico, evitando iperboli che creerebbero solo disagio.

Ultime notizie

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta