“Adoro viaggiare, mi sento connessa al mondo, ma ora dobbiamo pensare all'economia e alla salute del nostro Paese”: la chef Viviana Varese si racconta.
La Notizia
Nonostante le indicazioni non ancora così definite e testate per le riaperture di ristoranti e bar e la sua decisione di non aprire prima del 15 di Giugno “perché voglio lavorare in sicurezza e senza usare la plastica”, Viviana Varese ha ben chiaro come affronterà questa nuova fase. La chef non si è fatta certo travolgere dalla crisi causata dal coronavirus e da ottima chef e grande imprenditrice si è subito attivata per il delivery, per creare un servizio di e-commerce di marmellate e creme fatte da lei e da un altro chef e lanciare il servizio di chef a casa. Nel futuro prossimo Viviana Varese vuole puntare quindi sulla diversificazione e optare per prodotti esclusivamente locali. “Il nostro nuovo menu sarà quasi completamente vegetale, con pesce proveniente da pesca sostenibile, carne biologica e prodotti biologici e con un marchio slow food. Dobbiamo collaborare con produttori locali, creare un cerchio. Lo faremo qui in Italia, ma tutte le nazioni devono farlo. Dobbiamo fare un po 'di nazionalismo. Adoro viaggiare, mi sento connessa al mondo, ma ora dobbiamo pensare all'economia e alla salute del nostro Paese”, dice la chef. Il nazionalismo gastronomico sarà quindi uno dei punti di forza dell’era “Varese” al momento della riapertura.Nell’intervista rilasciata a Gastronomika Live, inoltre, Viviana Varese annuncia una riduzione dei prezzi sul menu che verrà semplificato dato che la realtà è quella di una crisi economica senza precedenti. "Stiamo entrando in una crisi economica, quindi abbasseremo il prezzo per essere vicini alle persone. Alla riapertura, il 60% dei piatti sarà il classico dello chef e gli altri 40 nuovi saranno piatti con molte verdure e poche proteine, raggiungendo un basso costo alimentare. Semplificherò il menu per questo motivo e in questo modo utilizzerò meno personale che posso posizionare in altre attività", aggiunge. La Varese sembra, inoltre, prendere di buon grado il cosiddetto “fenomeno delle terrazze”: il governo italiano consentirà, infatti, ai ristoranti di spostarsi all’esterno senza costi aggiuntivi: "E’ un’ottima idea promuovere le terrazze che evitano la concentrazione che avrebbe luogo all'interno. L'intera strada sarà un ristorante collettivo ", ha spiegato. “Saranno terrazze bellissime e realizzate con il marchio di un designer, dove arte e cibo si uniranno. La bellezza è importante e ora deve esserlo ancora di più ”.
La determinazione e l’entusiasmo della chef Varese sono davvero esemplari, si spera possano essere da spunto per tutti quei suoi colleghi che non stanno affrontando questo periodo con la stessa proattività e lungimiranza.