Nella notte tra sabato 20 e domenica 21 giugno, un incendio di natura dolosa di proporzioni vastissime partito da un negozio di casalinghi di Viale Elmas, a Cagliari, ha purtroppo coinvolto e distrutto anche l’azienda del noto Maestro pasticcere Gianluca Aresu.
La Notizia
Nella notte tra sabato 20 e domenica 21 giugno, un incendio di natura dolosa di proporzioni vastissime partito da un negozio di casalinghi di Viale Elmas, a Cagliari, ha purtroppo coinvolto e distrutto anche l’azienda del noto Maestro pasticcere Gianluca Aresu. Al gravissimo danno economico per le perdite subite, si sommano le prospettive di un lungo fermo di produzione e i mancati introiti della scuola. La burocrazia non avrà tempi rapidi e dunque la macchina della solidarietà si è messa subito in moto, per consentirgli di ripartire al più presto. La ferita che gli fa più male? Aver perso le sue giacche da pasticcere, tutti i suoi libri e i ricettari.Aresu è un apprezzato e noto professionista nel settore, nonché persona stimatissima e generosa: in poco tempo i social sono stati letteralmente sommersi di messaggi di affetto e sostegno a lui e alla sua famiglia, molto amata a Cagliari: in molti hanno espresso il desiderio di dare un segno di concreta vicinanza. Il mondo della solidarietà si è dunque subito attivato e in pochi minuti un team di colleghi e amici è diventato operativo, con l’obiettivo di raccogliere fondi attraverso la piattaforma GoFundMe all’insegna dello slogan #unitiperaresu, ma anche attrezzature, materie prime e minuterie, da aziende generose.
Ma ricostruiamo l’accaduto: Stockhouse, noto emporio di merceria e articoli casalinghi di Cagliari, nella notte tra il 20 e il 21 giugno è stato preso di mira da ignoti, che hanno appiccato un incendio di proporzioni enormi, tanto da tenere impegnati i vigili del fuoco fino alla tarda mattinata successiva. Il fuoco, alimentato anche dal vento, si è propagato rapidamente ai locali attigui, distruggendo le pareti divisorie e coinvolgendo così in modo drammatico anche l’azienda di Aresu. In poche ore tutto è andato in cenere.
“Non ho parole per descrivere lo stato mio e di mia moglie Milena” – scrive sul suo profilo – “Le uniche che mi vengono in mente sono di scusa: ai clienti che non potremo servire o per le torte già pronte in consegna che non arriveranno nelle loro case, agli allievi che non potranno subito tornare da noi. Non è facile immaginare il futuro, siamo ancora sotto choc. Ma siate certi che usciremo anche da questa terribile esperienza. Ve lo prometto. Ci rimetteremo in piedi. Iniziamo dal piccolo, vecchio laboratorio dietro la nostra storica Pasticceria Piemontese, nella zona del mercato di San Benedetto: certo, non è molto, ma ci consente di partire presto. Grazie per i numerosi messaggi di solidarietà e affetto, che ci dimostrano quanto ci volete bene”.
Informazioni
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GoFundMe #unitiperaresu