Chef

Quanto costa realmente il no-show a un ristorante? Tutte le conseguenze che ne derivano

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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Paul A crop

Dopo il post di Tom Kerridge questa settimana è la voce di chef Ainsworth a farsi sentire per far capire ai clienti che i no-show sono un pesante costo per i ristoratori.

La Notizia

Continuano i no-show nel Regno Unito e questa volta ad alzare la voce per evidenziare questa brutta usanza è lo chef stellato Paul Ainsworth dopo che 27 persone in un solo giorno senza avvisare non si sono presentate al suo ristorante The Mariners In Rock, in Cornovaglia.


Chef Ainsworth ha condiviso su Instagram uno screenshot di un messaggio del direttore del ristorante  che spiegava, per l’appunto, che 27 commensali non si erano presentati senza disdire. Nella didascalia del post lo chef ha voluto precisare lo sforzo che lui e il suo team avevano fatto per soddisfare i commensali che non si sono presentati e questo per mettere in luce non solo questa pratica non prevista dal galateo, ma soprattutto il costo che ogni no-show comporta per un ristorante.

"Dopo gli sforzi che il team ha fatto per rendere il nostro ristorante un ambiente sicuro e i soldi che io ed Emma, mia moglie con cui lavoro, abbiamo speso per renderlo possibile, a quelle 27 persone che hanno pensato che fosse giusto non presentarsi stasera e che non sarebbero mancate a nessuno, voglio dire: Ti sbagli di grosso. Eravamo pronti per te. Il ristorante era pronto e il team era in attesa di darti il benvenuto e prendersi cura di te. "


La delusione dello chef è stata ancora maggiore dato il momento difficile che sta passando il settore dell’ospitalità a causa della pandemia coronavirus così ha continuato: "È un peccato che abbiate pensato che fosse una cosa giusta da fare. Attualmente impieghiamo 132 persone. Queste persone si affidano a me ed Emma per pagare i loro mutui, affitti, bollette e per molti di loro sono gli unici redditi. Quindi il numero di persone che state colpendo è di gran lunga maggiore rispetto ai 132 impiegati. Spero che questo post possa aiutare a far capire il problema. Anche se una persona legge e pensa, in realtà sono quella persona, allora è un inizio. Questo post è una panoramica del costo reale di un NO SHOW”, conclude.


L’appello di Ainsworth arriva a pochi giorni di distanza da quelli di chef Tom Kerridge che ha criticato un folto gruppo di persone, 27 come per Ainsworth, che allo stesso modo non si sono presentate dopo aver prenotato nel suo ristorante di Londra. Chef Kerridge, infatti, la scorsa settimana aveva pubblicato un post con una fotografia di Russell Crowe urlante nel film 300 con una didascalia in cui esprimeva la sua rabbia per il no-show sempre più diffuso tra i commensali. Kerridge ha definito questa “usanza” egoista e vergognosa soprattutto considerando che la maggior parte dei ristoranti in questo periodo sta lottando per rimanere a galla. “Alle 27 persone che hanno prenotato @kerridgesbandg e non si sono presentate sabato sera: “Questo settore, come molti altri, è sull'orlo del collasso. Il vostro comportamento è vergognoso, miope e assolutamente inutile”, concludeva indignato nel post.

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