In pieno centro a Milano all'Hotel Armani, lo chef Francesco Mascheroni ha reso ancora più esclusiva l'esperienza del suo ristorante trasferendolo nella suite presidenziale! Qui si può godere di una cena privata o scegliere di portare il ristorante direttamente a casa vostra.
La Notizia
In pochi ne parlano, ma già prima del Covid-19 il ristorante Armani di Francesco Mascheroni, in pieno quadrilatero della moda, era uno degli indirizzi più interessanti in città. Riaprire, all’ultimo piano di un albergo di lusso, colpito dalla crisi del turismo nelle metropoli, ha significato esplorare nuovi format anche a tavola. La proposta si è tradotta in formule personalizzate, mirate a rassicurare gli ospiti, che dureranno tutto l’anno.
Il nome è “Armani a tavola” e prevede che i piatti siano degustati in due scenari inconsueti, per minimizzare il rischio di contagio dovuto alla vicinanza con sconosciuti, previa prenotazione almeno cinque giorni prima. Per chi sceglie l’hotel, a partire dal 1 luglio è possibile prenotare un pranzo o una cena, per un numero massimo di sei persone, al sesto piano, all’interno della Presidential Suite. Lo chef ha ideato per l’occasione tre diversi menù (Mare, Terra e Vegetariano), che mettono al centro materie prime italiane. La tavola è anch’essa griffata Armani/Casa e Armani/Fiori.
Per chi invece preferisce portare lo stile Armani nell’intimità di casa sua, sempre dal 1 luglio è possibile ospitare direttamente lo chef o un suo collaboratore. Il menù, disponibile per un massimo di 10 persone, è unico e uguale per tutti, ma personalizzabile in base ai desideri del cliente. Per la mise en place sono disponibili anche in questo caso i servizi di Armani/Casa e Armani/Fiori.
Non mancano i signature, come il gambero rosso di Mazara con crema di carote, zenzero e frutto della passione o lo spaghetto ai ricci di mare con crema di cavolfiore al miso e olio al curry; ma neppure qualche novità, come i tortelli di ragù di spalla di agnello brasata con coste, confettura di limone di Amalfi, pomodorini confit e salsa teriyaki o il risotto al crescione e spugnole.
“Durante il lockdown ho evitato il delivery, nella convinzione che ad alti livelli sarebbe declinato in fretta dopo le riaperture. Ma la ripresa è particolarmente difficile in città, più che in provincia”, lamenta lo chef. “Le nuove proposte non sono solo una questione di sicurezza. Già prima del covid eravamo partiti con l’idea di proporre un catering Armani su piccola scala in zona, anche per feste private. La suite ha un fuoco a induzione, ci spostiamo con un set menu concordato e portiamo quello che possiamo già pronto, per finirlo in loco. Il vantaggio è che pensiamo anche al set up, che può essere completato con cioccolatini Armani Dolci e DJ set in suite. Il servizio, assicurato da un ragazzo sempre presente, è abbastanza informale, perché la cucina è a vista, quindi c’è interazione. E l’inizio è stato incoraggiante. Abbiamo una specie di promozione: i set menu costano dai 120 ai 150 euro a persona, mentre per le bevande si può pescare dalla carta o fare un wine pairing”.
Nel frattempo riparte anche l’Armani Bamboo Bar, aperto dalle 11 all’1 per light menu italiani e stagionali, più tarati sulla clientela nostrana, dalla pasta al pesto ma con la mela verde alla costoletta alla milanese, in abbinamento ai cocktail della casa.
