Solide certezze, ma anche tante sorprese: al ristorante gli chef più famosi d’Italia si muovono col fiuto del talent-scout, fra tante tovaglie a quadretti e pochi lampadari di cristallo.
La Notizia
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Massimiliano Alajmo: “Dove mangio? Dipende dalle occasioni. Un posto interessante e fuori dal tempo è la Locanda Aurilia a Loreggia. Un posto autentico: precipiti negli anni ’70-80”.
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Enrico Bartolini: “Adoro mangiare nei miei ristoranti. Per il resto non esco molto, mi piace cucinare a casa ingredienti sfiziosi e vivere il mio svago gastronomico tra le mura con amici. Quando invece sono fuori amo girare per soddisfare la mia curiosità e svagarmi. Mi è piaciuto particolarmente ritornare da Cera, Uliassi, Dal Pescatore; e poi da Wicky’s e Gong a Milano, Lio Pellegrini per la tradizione a Bergamo e Local-moderno a Venezia”.
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Massimo Bottura: “Da quando ho perso mia mamma, il giorno di Natale ritrovo con mia suocere e la mia famiglia un po’ di nostalgia al San Domenico. Sono persone speciali perché mi preparano sempre lo stesso menu. Poi mi piace andare a mangiare dai miei amici perché mi fanno sentire a casa”.
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Chicco Cerea: “Vado a mangiare in un sacco di posti quando posso, è il mio divertimento primario. Non disdegno locali già conosciuti, dove visito amici, per trovare la conferma o meno. Ci conosciamo un po’ tutti in questo ambiente. E poi adoro, adoro trovare qualche sorpresa ogni tanto. Per questo chiedo sempre ai clienti con cui sono in confidenza se hanno un posto del cuore da condividere. Così cerco, vado e giro. Alcune volte delusioni, altre volte belle sorprese. Ma sono talmente tanti posti che non saprei dirti. Adoro in particolare la ristorazione in Sicilia e in Campania, dove trovo tanta scelta e gusti che mi piacciono molto”.
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Riccardo Monco: “Mangio da Moi Omakase a Prato, ristorante unico nel suo genere, e alla Casa del Prosciutto all’Olmo, vera trattoria toscana, con un piccione alla griglia che vale il viaggio”.
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Antonio Santini: “Al Porto a Milano, dal mio amico Domenico, oppure a Guardiagrele presso Villa Maiella della famiglia Tinari”.
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Mauro Uliassi: “Mi fermo a Senigallia. Mangio da Sepia by Niko, Cucina e vino, Nana, all’Angolino sul mare”.