Ristoranti: 900.000 posti di lavoro a rischio nel Regno Unito senza il sostegno del Governo

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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Kate Nicholls, a capo del settore dell’ospitalità britannica, nonostante la crescita positiva del mese scorso chiede al Governo dei pacchetti di sostegno finanziario per evitare ulteriori licenziamenti.

La Notizia

Dopo l’entrata in vigore delle nuove linee guida di distanziamento sociale e l’introduzione della cosiddetta “regola del 6”, che vieta raduni di oltre sei persone sia all'aperto che al chiuso, nel Regno Unito si fa sempre più pesante la preoccupazione per le sorti del settore dell’ospitalità soprattutta a livello occupazionale. "I licenziamenti sono aumentati, soprattutto a causa degli accordi aziendali con i proprietari che chiedono il pagamento dell'affitto. Di quel personale che rimane circa la metà è tornato al lavoro. Un ulteriore 16% è in congedo flessibile. Poco più di un terzo del settore rimane in pieno licenziamento. Siamo preoccupati che questa situazione renda almeno 900.000 persone nel nostro settore a rischio di licenziamento senza alcun supporto. Il settore dell'ospitalità ha una comprovata esperienza nel fornire crescita dei posti di lavoro, ma abbiamo bisogno che il governo sia flessibile nel suo approccio e fornisca il supporto necessario durante i tetri mesi invernali in modo che il nostro settore continui a svolgere un ruolo nella ripresa economica", afferma preoccupata Kate Nicholls a capo del settore dell’ospitalità britannica.


Nonostante la crescita positiva dell'economia registrata il mese scorso e l’attuale regime di licenziamento a sostegno delle imprese per mantenere il proprio personale al lavoro, il   tasso di disoccupazione nel Regno Unito è salito al livello più alto da due anni a questa parte e si teme che questo sia il segno di un trend in peggioramento per i prossimi mesi. 

Quasi 100.000 posti di lavoro sono stati persi nel settore dell'ospitalità nell'arco di tre mesi ed è probabile che ne seguiranno altri a meno che non venga fornito supporto ai lavoratori part-time e alle imprese colpite dal lockdown.

L’ente per l’ospitalità, nella figura della Nicholls,  esorta il Governo a  fornire un maggiore supporto alle attività ricettive che non sono in grado di operare al pieno della loro capacità per aiutarli a coprire almeno il 50% dei salari.  La proposta è quella di un pacchetto di sostegno finanziario su misura per le attività costrette a chiudere. 


Orgogliosa che il settore sia il terzo più grande datore di lavoro del Paese, Kate Nicholls ha dichiarato alla Camera: "Come settore, offriamo fantastiche opportunità di lavoro per tutti, anche offrendo ai giovani il loro primo assaggio del mondo del lavoro. È innegabile che questa crisi abbia massicciamente danneggiato la nostra capacità di assumere. Parti del settore rimangono chiuse; tutta una serie di attività non è consentita; e il resto rimane sostanzialmente al di sotto della capacità. Come settore abbiamo utilizzato il permesso flessibile per preservare il maggior numero di posti di lavoro, ma siamo in una fase davvero molto delicata”.

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