Il 29 settembre 2020 è probabilmente un giorno storico, il più celebrato dei nostri chef, Massimo Bottura, viene nominato ambasciatore dell’UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
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Sembrava che dopo la chiusura di elBulli niente più dovesse accadere sul fronte della cucina. Tutto era già stato tentato, tutto era già stato realizzato. Eppure, trascorsi 9 anni, è toccato a Massimo Bottura dimostrare che la cucina va più che mai declinata al futuro, mentre sempre nuove sfide si profilano all’orizzonte.Il 29 settembre 2020 è probabilmente un giorno storico, il più celebrato dei nostri chef, Massimo Bottura, viene nominato “ambasciatore di buona volontà” dall’UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, in quel di Nairobi. L’intenzione è quella di focalizzare l’attenzione sul tema cruciale dello spreco di cibo, che lo chef modenese ha affrontato attraverso l’istituzione di refettori in giro per il mondo. Il comunicato UNEP cita espressamente Food for Soul, l’organizzazione non profit fondata con la moglie Lara Gilmore, e la sua battaglia contro l’isolamento.
La nomina cade nel giorno internazionale della consapevolezza dello spreco e della perdita di cibo: mangiare è più che mai un atto etico, da ripensare nella quotidianità di ciascuno, al fine di combattere un sistema perverso che condanna alla fame 800 milioni di persone l’anno, mentre contribuisce alla crisi climatica e della biodiversità. Si stima che vada perduto un terzo di tutto il cibo prodotto sul pianeta, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate, come se dal mappamondo si cancellassero India e Cina in un colpo solo. Dal 14 al 40% addirittura prima di essere messo in commercio, per problemi logistici e nella catena del freddo. Ne deriva l’8% delle emissioni responsabili dell’effetto serra e una perdita di acqua pari a tre volta il lago Lemano. Un’emergenza ancora più drammatica oggi che il Covid ha mostrato la vulnerabilità di stili di vita che è più che mai urgente correggere, ritrovando l’equilibrio perduto con la natura. Ma la rivoluzione deve partire a casa, dalle cucine di tutti. È anche questo lo scopo della nomina di Bottura, atto a sensibilizzare un cambiamento di mentalità che deve partire dal non spreco nelle proprie famiglie.
Food for Soul in questo senso ha già fatto molto: le 125 tonnellate di cibo che ha recuperato si sono magicamente trasformate in mezzo milione di pasti per i diseredati della terra. “Ho avuto la fortuna di vivere la vita che avevo sempre sognato, probabilmente perché ho deciso di fare ciò che amavo”, commenta Bottura. “C’è stato un momento nel quale ho realizzato che il cuoco dovesse fare un passo indietro perché la rivoluzione tecnica era sufficientemente compiuta da non meritare ulteriore concentrazione di energie, e attraverso la cultura dovesse rappresentare qualcosa in più della somma delle sue ricette. Dopo aver ricevuto tanto forse tutto dalla vita ho sentito il bisogno di restituire. Di condividere col mondo la mia visione del significato di ‘Nutrire di Pianeta’. È nato così Food for Soul, strumento col quale siamo in prima linea nella lotta allo spreco alimentare e all’isolamento sociale, è nato il Tortellante, col quale anziani e ragazzi diversamente abili trovano il loro posto da protagonisti nella società, ed è nato KQuarantine, dove ogni sera per 75 serate abbiamo condiviso senza filtri la nostra vita famigliare. Ogni sera isolati nel nostro appartamento condividevamo col mondo la gioia e i valori più profondi della cucina, mentre i volontari dei nostri refettori preparavano migliaia di pasti al giorno per i più fragili. Penso che oggi il Mondo abbia compreso il valore di questa Rivoluzione Umanistica, che sono sicuro unirà le menti e le anime più sensibili del Pianeta. Ringrazio le Nazioni Unite per questa incredibile opportunità e farò di tutto per continuare su questa strada perché come diceva J. Beuys ‘La Rivoluzione siamo Noi’”.