È il nuovo format di Felix Lo Basso e nelle intenzioni dello chef rappresenta un’evoluzione del fine dining, studiata insieme alla socia di sempre, Emiliana Ferraroni, esperta di marketing.
La Notizia
Manca ormai pochissimo all’apertura del nuovo ristorante di Felix Lo Basso in via Goldoni: il cerchio sul calendario è intorno al 23 di ottobre, ma già la prossima settimana sarà disponibile il sito con nuovi dettagli su una proposta che esce dagli schemi. I due locali precedenti, entrambi stellati, hanno chiuso uno dopo l’altro: quello spettacolare su Piazza Duomo per scadenza naturale del contratto, Memorie in Puglia per problemi di adattamento al mercato meridionale, tanto che il fratello Antonio è salito a dare una mano per il lancio di una consulenza, Caveau. “L’unica piazza possibile resta Milano”, è convinto Lo Basso. “Ma il covid ci ha costretto a interrogarci e a cambiare. Niente sarà più come prima, nemmeno la ristorazione. Penso a una minore freddezza, a un rapporto più diretto e più umano”.“Durante il lockdown ho capito cosa volevo fare sul serio. Nel senso che mi sono stancato della ristorazione che ho sempre praticato, ormai insostenibile dal punto di vista delle spese, gravata com’è da carte dei vini e figure pleonastiche. Quale migliore concetto, allora, di un cliente che viene apposta per te, non per un selfie davanti alla Madonnina o una bottiglia pregiata, ma per visitarti a casa tua? L’idea è quella di un bancone con 12 posti, separati fra loro attraverso divisori, a distanza di sicurezza dai cuochi, al lavoro su una cucina casalinga, per quanto riadattata, marchio Lube. Più una saletta privata da 10 posti con lo schermo per meeting di lavoro o team building e un paio di salottini per il pre e l’after dinner, non meno domestici negli arredi, in modo da poter svolgere agevolmente due turni consecutivi. Ed è un concept che oltre a divertirmi mi farà vivere meglio, visto che lavorerò solo la sera e il giorno mi dedicherò ad altre cose. Per simbolo il gorilla, animale apparentemente irruento, eppure sensibile e pacifico, che un po’ mi rappresenta”.
Il nuovo format di Felix Lo Basso rappresenta un’evoluzione del fine dining, studiata insieme alla socia di sempre, Emiliana Ferraroni, esperta di marketing. Ci sono anche lo storico secondo Dario Fisichella, dietro il bancone con altri due cuochi, e la compagna di Lo Basso, Barbara Senoner, coadiuvata in sala da un ragazzo. Nella tavernetta una cantina con le bottiglie portate dagli altri ristoranti e i vini in vendita del progetto Soledì, prodotti da Emiliana in Canton Ticino. “L’idea mi è venuta anni fa durante i miei viaggi in Asia, dove sono straordinariamente progrediti in termini di educazione alla tavola. Voglio che le persone arrivino con il desiderio di affidarsi e condividere un percorso. Perché il menu sarà unico, salvo intolleranze da dichiarare al momento della prenotazione online sul sito: si pagherà tutto insieme, 230 o 190 euro, con o senza vino. Ma si potrà anche prenotare un intero degustazione, che so, di tartufo o selvaggina. E io garantirò la freschezza e farò la spesa per te. Durante il pasto poi resterò fisso dietro il bancone a cucinare e raccontare i piatti: un po’ conversazione, un po’ scuola, un po’ teatro della cucina”.