Si mangia senza l’ausilio delle posate per un’esperienza di gusto totalmente immersiva, quasi primordiale. Tutta la genialità di Gaggan Anand in un capolavoro di testure ispirato alla celebre hit dei Kiss: Lick it up!
Il piatto
C’è stato un tempo in cui l’alta cucina era una cosa nostra, contesa fra Francia, Italia e Spagna, al massimo Germania con qualche ambasciata negli States. C’è stato un tempo di dress codes e galateo, argenteria fiammante e rituali codificati che cementavano una piccola comunità sopra tovagliati di Fiandra immacolati come paramenti sacri. Se oggi sembra così remoto, è in gran parte merito di Gaggan Anand, lo chef indiano famoso per avere espugnato più e più volte i 50 Best d’Asia, giunto quarto nella classifica mondiale del 2019 con la sua “progressive indian cuisine”.La sua è la storia di un pioniere: quando ha scelto la cucina, nel suo paese c’era ben poco e lui lo ha battuto per anni, prima dell’incontro karmico con Ferran Adrià. Di fatto è stato l’unico cuoco del paese a entrare nell’équipe creativa di elBulli. Cosicché i profumi delle sue ricette sono intensamente etnici, ma i concetti e le tecniche puramente contemporanei, come dimostra la sua icona: Lick it up, ispirata alla celebre hit dei Kiss. Si compone di vari curry da consumare senza la mediazione delle posate, adottando un gesto primordiale. Ma sarebbe erroneo definirlo un piatto privo di testure, visto che i diversi elementi, nei loro gusti spiccati, descrivono altrettante sfumature di fluidità.
Nei suoi menu non si tratta peraltro di un caso isolato: il 90% dei piatti si consumano infatti con le mani. Significa ironia, divertimento e una diversa percezione gustativa in chiave di food design. Anche se qualcuno fa notare come nel 2017, quando è stato ideato, tante sperimentazioni si fossero già viste altrove, soprattutto in Italia, dall’epocale Cyber Eggs all’annuale Gioccolato di Massimiliano Alajmo, per non parlare dell’associazione in chiave sinestetica con la musica.