Nel quartiere Prati di Roma inaugura Song, ristorante dal menu ispirato alle specialità di Hong Kong e al rito del Dim Sum. Per assaporare esperienze dal gusto autentico in un vero e proprio paradiso della cucina orientale.
Il ristorante
Si fa presto a dire cucina cinese. Ma c'è tutto un mondo da scoprire sotto questa parola. Loro, come noi, vantano una grande varietà di ricette, come grande è il territorio cinese, di un'antichissima e deliziosa cultura che cambia da regione e regione (sono considerate otto le principali regioni gastronomiche della Repubblica Popolare Cinese). Inoltre, la cucina cinese così come è conosciuta in Italia è una cucina addolcita, sofistica nel gusto e nelle consistenze.![](/upload/multimedia/ospiti.jpg)
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Da qualche mese ha aperto a Roma, nel quartiere Prati, un nuovo ristorante, Song, che dedica il suo menu alle specialità di Hong Kong, una città che è un concentrato di etnie, tradizioni e sapori, e al rito del Dim Sum, per assaporare un’esperienza dal gusto delicato e autentico.
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Un posto che tocca il cuore (i dim sum sono letteralmente traducibili con l’espressione “Che tocca il cuore, perché ogni bocconcino deve dare un emozione” ndr) a cominciare dalla gentilezza e amabilità del personale, ma anche dal locale stesso, finemente ristrutturato, mantenendo alcuni dettagli preziosi dello storico Ruyi, fondato nel 1987, oggi valorizzati con un alcuni escamotage architettonici molto interessanti.
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La mise en place è curata ed elegante, coerente con l’ambiente caldo e particolareggiato, impreziosito dai dettagli color rame che incorniciano la boiserie nera delle pareti e del particolareggiato soffitto a cassettoni. Il ristorante si snoda tra i 30 coperti del dehors esterno e i 40 della sala interna, dove il fiore all’occhiello è la cucina a vista nella sala principale che permette all’ospite di ammirare lo chef all’opera.
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Lo chef cinese Chu Lin Sang vanta anni di esperienza nei migliori locali della penisola di Kowloon e internazionali ed esprime tutta la sua profonda conoscenza e grande passione nella preparazione dei Dim Sum in un’esplosione di gusti e profumi della cucina cinese che narrano un’arte millenaria, sintesi di tradizioni locali e culturali.
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I piatti
Il rito del Dim Sum da Song occupa la maggior parte del menu e si compone di diversi “bocconcini” tra cui i più tipici sono sicuramente i ravioli declinati in tante accattivanti versioni, una più buona dell’altra.![](/upload/multimedia/Dimsum-Sea-2.jpg)
Rigorosamente preparati a mano, con materie prime di altissima qualità, i Ravioli spaziano da quelli ripieni di solo astice, avvolti da un delicato impasto lavorato al the verde Matcha al vapore, a quelli, da mangiare in un sol boccone, con carne di maiale e brodo di maiale all’interno, da quelli tipici della provincia di Guangdong, come i ravioli di gamberi in pasta cristallo (ovvero sottilissima) fino a quelli di anatra alle cinque spezie al vapore preparati a mano.
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È possibile fare anche una piccola degustazione degli antipasti di sette ravioli diversi, di cui sei sono al vapore e uno viene bollito (nello specifico il Sichuan, ravioli di maiale con salsa Sichuan leggermente piccante).
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Oltre ai Dim Sum, Chu Lin Sang propone anche altri piatti salati tra cui gli Spaghetti di soia Hong Kong Style con stufato di manzo leggermente piccante, i Noodles fatti in casa saltati con salsa shacha con gamberoni e capesante, Riso allo Char Siu a base di carne stufata con salsa shacha e verdure cinesi e altri piatti vegetariani.
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Le sue ricette sono fedeli ai gusti originali e preparate con ingredienti freschi e genuini, provenienti da produttori fidati: tra i piatti iconici anche i meravigliosi Bao, serviti sia vuoti come se fosse pane che ripieni, e l’Anatra alla pechinese, preparata interamente dal maestro con 36 ore di lavorazione, laccata in loco e servita con crespelle sottili, salsa Pecking Duck e verdure croccanti così da mangiare come un involtino.
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Ricche preparazioni che sorprendono per equilibrio e sapore, in cui le due anime della tradizione e dell’innovazione si armonizzano con la possibilità di seguire un percorso degustazione al quale viene suggerito l’abbinamento con tre cocktail o quello con i sakè (il ristorante dispone di un interessante cocktail bar con creazioni particolari ispirate ai famosi liquori asiatici ndr).
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Interessante la carta dei dolci curata dalla pasticceria giapponese Hiromi Cake, di proprietà dei soci che hanno fondato Song: cinque “bocconcini” orientali ma allo stesso tempo vicini al gusto occidentale, rivisitati in chiave moderna e personale. C’è Hiromi, una mousse di prugne e umeshu, cuore di lampone e composta di azuki con bisquit al cacao; Daiski, in giapponese “ti amo”, savoiardo al matcha con crema ai frutti rossi, soffice mousse allo yogurt e glassa al lampone; Tiramisù matcha, versione orientale ispirata al nostro tradizione dolce e realizzata con pan di spagna in stile giapponese e caramello; Cheesecake al mango e Sakura, soffice mousse alla mandorla con cuore di ciliegia arricchito da una composta di amarene; dulcis in fundo, il Shizuku, mousse al cioccolato Madagascar 64%, cremoso alla nocciola e zenzero.
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Deus ex machina di questo paradiso della cucina orientale la famiglia Wu e la famiglia Okazaki, già socie di Okasan, Otosan (di cucina tradizionale giapponese) e Hiromi cake, che hanno voluto fare conoscere a tutti una delle scuole culinarie più interessanti e apprezzate dell’Est asiatico, rivisitata in chiave moderna, originale e contaminata.
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Song si conferma il ristorante di vera cucina cinese a Roma, un posto che emoziona e propone raffinati piatti della multietnica Hong Kong, mecca culinaria della Cina.
Foto: Crediti Song
Indirizzo
SongVia Valadier 14- 00193 Roma
Tel. 06. 3215804
Sito Web
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
Giorno di chiusura: lunedì