Sommelier e patron della Taverna del Capitano a Marina del Cantone, guida una carta di 15.000 etichette e un servizio di sala premiato. Punto di riferimento per l’accoglienza campana, dal 2016 è tra le voci italiane più ascoltate sulla cultura dell’ospitalità.
Cresciuta nella “casa del Capitano” dei Caputo, tra reti, pescato e bottiglie annotate a matita, sceglie la sala quando il ristorante di famiglia si fa laboratorio quotidiano. Lascia pianoforte ed Economia per seguire la strada di casa: corsi AIS, studio, degustazioni. Diventa Primo Sommelier della Campania e conquista il 2° posto al “Primo Sommelier d’Italia” nel 1994. È sommelier professionista e docente AIS, con una predilezione per l’abbinamento dessert-vino.
Per affinare tecnica e sensibilità dolce, passa dalle cucine di Gualtiero Marchesi a Milano e di Antonio Sciullo a Roma, quindi all’Étoile di Venezia. In parallelo coltiva l’olio: dal 1990 è mastro oleario e siede nel panel dell’Ercole Olivario, approfondendo lessico e analisi sensoriale dell’extravergine.
A Nerano, la sua cantina cresce fino a circa 15.000 bottiglie, con profondità su Campania, Italia e grandi terroir europei: nel 2000 l’Espresso la nomina “Cantina dell’anno”, riconoscendo un progetto di selezione costruito nel tempo, fra verticali e annate rare.
Il ristorante di famiglia — oggi una stella Michelin confermata, con cucina di mare firmata da Alfonso Caputo — è la cornice dove Mariella orchestra ritmo del servizio e narrazione del vino. La sala guarda il golfo; il percorso al calice asseconda pescato e stagionalità mediterranea. Maître è il marito, Claudio Di Mauro: un ingranaggio di famiglia che tiene insieme accoglienza e precisione.
Nel 2006 la Guida de L’Espresso la proclama “Maître dell’anno” — motivazione: competenza, professionalità e stile. Dieci anni dopo arriva il premio “Identità di Sala” a Milano, suggello di un’idea di ospitalità che mette il cliente al centro e la bottiglia al servizio del piatto.
Dal 2013 partecipa attivamente al Parabere Forum, piattaforma internazionale sulle leadership femminili nel food, portando l’esperienza della riva sorrentina in un dibattito globale su inclusione, lavoro e sostenibilità. Dal 2022 è Vicepresidente dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, ruolo confermato nel 2025: impegno istituzionale che traduce l’idea di sala in politica culturale del gusto.
Nella quotidianità la sua cifra resta la misura: tempi del servizio, temperatura dei vini, attenzione ai dettagli. La Taverna del Capitano oggi alterna il fine dining sul rooftop con la cucina di casa di “Casa Caputo” al piano mare: due registri diversi, un unico filo conduttore di territorialità marina e ascolto dell’ospite.