Campano classe 1986, Achille Sardiello è Restaurant Manager e Sommelier di Pipero Roma (una stella Michelin). Miglior Maître d’Italia 2025 secondo Le Guide de L’Espresso e “Best Restaurant Manager Lazio 2018”, dirige una carta da 500 etichette plasmata su grandi Borgogna e Champagne.
Nato a pochi chilometri dal Vesuvio, si avvicina alla ristorazione nell’alberghiero di Vico Equense, spinto dall’istinto di «raccontare il vino prima ancora di servirlo». Dopo stage in costiera e a Roma, approda ventunenne nella brigata di sala di Alessandro Pipero. In pochi anni diventa il suo braccio destro, guadagnandosi la guida di un team che oggi accoglie 45 coperti con servizio di precisione sartoriale.
Dal 2012 firma insieme al patron una wine list di oltre 500 referenze, curando verticali di Barolo storici e percorsi di Champagne artigianale; l’approccio è “vino su misura”: ogni etichetta viene mappata secondo struttura, acidità e persistenza per dialogare con la cucina di Ciro Scamardella.
La sua filosofia si basa su gestione emozionale del servizio: «l’ospite ricorda più l’energia di un abbinamento che la scheda tecnica». Questa visione lo porta a ricevere il titolo di Best Restaurant Manager Lazio 2018 e, soprattutto, il premio “Miglior Maître 2025” delle Guide de L’Espresso, riconoscimento che celebra la capacità di unire rigore formale e calore partenopeo.
Sardiello organizza masterclass interne su decantazione dinamica, temperature di servizio e comunicazione non verbale, oltre a coordinare un programma di tutoring per giovani professionisti di sala in collaborazione con la piattaforma “Guida Noi di Sala”.
Tra le esperienze extra-mura spiccano le guest-shift al The Sense Experience Resort in Maremma (2024) e al ristorante Eaté di Follonica, dove esporta il “Metodo Pipero” fondato su attenzione millimetrica e scenografie di sala come la celebre crêpe Suzette flambata al tavolo.