Antonio Biafora guida Hyle, ristorante in Sila premiato con una stella e una Stella Verde Michelin 2025, espressione matura della sua ricerca sulle materie prime calabresi e sulla “via della pece”, traccia identitaria di una cucina che unisce territorio, tecnica e profondità culturale.
Il percorso di Antonio Biafora nasce e rimane profondamente intrecciato alla Sila, territorio di boschi millenari, biodiversità e tradizioni che diventano materia viva nella sua cucina. Prima di indossare la giacca da cuoco, lavora in sala nell’azienda di famiglia, il Biafora Resort & Spa, dove inizierà anche la sua formazione gastronomica passando volutamente dai gradini più bassi della brigata. Parallelamente agli studi universitari in Scienze Turistiche all’Unical, alimenta la propria crescita con stage in Italia: dal Grand Hotel Vanvitelli a Caserta alla Boscolo Etoile a Sottomarina, fino ai corsi dell’Alma di Colorno, dove si diploma nel 2011.
La sua traiettoria professionale si consolida con nuove esperienze nelle cucine di Roddi d’Alba, nel ristorante Il Vigneto, nel due stelle Bracali a Massa Marittima e con Frank Rizzuti nella stellata Cucina del Sud, punto di riferimento per la sua visione della Calabria gastronomica. Premi e riconoscimenti iniziano ad arrivare presto: nel 2015 conquista il premio della giuria Ferrarelle e ItaliaSquisita con il piatto Agnello e Peperoni; nel 2016 vince il Taormina Gourmet e riceve il premio PrimOlio. Nello stesso anno viene inserito nella mostra “Regine & Re di Cuochi”, celebrazione dell’eccellenza culinaria italiana.
Il suo percorso culturale si arricchisce attraverso relazioni e incontri: relatore al congresso Identità Golose 2017 insieme a Nino Rossi in una lezione sulla cucina di montagna, partecipa poi al Cultural Festival di Parigi, alle edizioni successive a Matera e agli incontri de I Fili di Gusto in Sardegna. Fondamentale lo stage da Michel Bras a Toya, in Giappone, che amplia ulteriormente il suo sguardo tecnico e estetico. Nel 2020 Identità Golose lo premia come “chef sorpresa dell’anno”.
Il 2021 rappresenta una svolta: a novembre arriva la stella Michelin per Hyle, ristorante che prende vita a San Giovanni in Fiore all’interno della proprietà di famiglia e che segna il punto più maturo del suo percorso. Qui Biafora sviluppa un concept fondato sulla Sila come ecosistema gastronomico, dalla “via della pece” — antica tecnica dei boscaioli per estrarre la resina dal pino laricio — alla materia prima raccolta e studiata con meticolosità. Il termine “Hyle”, dal greco ὕλη, materia, sintetizza l’idea di comporre una cucina che nasce dal bosco, dal legno, dalla storia che precede il territorio.
La filosofia di Hyle prende forma attraverso un lavoro profondo sulla stagionalità, sulle tecniche contemporanee e sulle contaminazioni culturali senza mai perdere radici e identità. I menu degustazione, Pùzaly e Chjùbica, diventano percorsi narrativi: il primo essenziale, il secondo più ampio e dedicato alla libera interpretazione del territorio. Il mondo vegetale, le fermentazioni, la biodiversità dei boschi silani e la scelta accurata delle carni raccontano un approccio consapevole e rigoroso.
Il ristorante si inserisce in un progetto più ampio che coinvolge architettura, design, artigianato e sostenibilità. La cucina a vista dialoga con la sala, mentre il giardino e l’orto biologico — organizzato su due livelli con serre dedicate a ortaggi, erbe e spezie — alimentano la filosofia di autosufficienza. La cantina, curata insieme al fratello Luca, unisce etichette calabresi a una selezione internazionale, mantenendo forte il legame con la viticoltura regionale. La credenza delle conserve, l’uso della resina, i coltelli artigianali realizzati con un maestro locale testimoniano come il progetto si estenda oltre il piatto, diventando narrazione culturale.
I riconoscimenti arrivano con costanza: dalla stella Michelin 2022 alle conferme del 2023 e 2024, insieme alla Stella Verde che premia l’impegno verso sostenibilità e filiera corta. Nel 2024 Hyle entra anche nella selezione La Liste Top 1000. Nel 2025 il ristorante conferma nuovamente stella e Stella Verde nella Guida Michelin 2025, consolidando Hyle come una delle destinazioni gastronomiche più significative del Sud Italia.