Franco Aliberti è uno chef e pastry chef italiano noto per il suo approccio etico e creativo, fondato su sostenibilità, memoria agricola e cucina a scarto zero. Oggi porta avanti il suo percorso attraverso progetti educativi, ricerca, formazione e divulgazione.
L’amore di Franco Aliberti per la cucina nasce da bambino, tra i campi coltivati da sua madre, dove impara la pazienza, il rispetto per gli ingredienti e il valore profondo della terra. Le conserve fatte in casa e i profumi dell’orto diventano ricordi fondanti, radici che orienteranno tutta la sua filosofia.
A 14 anni inizia a lavorare nelle piccole rosticcerie e pasticcerie della sua zona. Poco dopo lascia casa per Salsomaggiore Terme, dove studia all’Istituto Alberghiero e intraprende un percorso che lo porterà lontano. Parigi è la prima grande svolta, grazie all’esperienza nella cucina di Alain Ducasse, seguita da tappe che segneranno la sua crescita professionale: Massimo Spigaroli all’Antica Corte Pallavicina, Massimiliano Alajmo a Le Calandre, il ruolo da docente all’apertura di ALMA, e poi l’arrivo a Erbusco da Gualtiero Marchesi, fino alla nascita del Marchesino a Milano.
Successivamente lavora al ristorante Vite di San Patrignano, dove la cucina diventa anche strumento educativo. Nel 2012 entra nella brigata di Massimo Bottura all’Osteria Francescana, affinando la propria identità nella pasticceria e maturando il desiderio di creare un progetto personale.
Nel 2014 apre Evviva – dolci e cucina a scarto zero, il suo ristorante a Riccione, portando per la prima volta la filosofia dell’antispreco al centro del piatto. Dopo l’esperienza con Gianni Tarabini a La Preséf, approda ai Tre Cristi (2018) con una cucina etica, sostenibile e fortemente legata al territorio. Nel 2021 segue l’apertura di Anima, dell’Osteria Contemporanea e dell’Urban Garden Bar Vertigo, parte della costellazione di progetti firmati Enrico Bartolini.
Poi nasce Filippo, suo figlio, e con lui un cambio radicale: Aliberti sceglie di non essere più cuoco a tempo pieno per dedicarsi alla famiglia. Oggi continua a cucinare, insegnare, studiare e sperimentare con una filosofia che mette al centro le persone prima degli ingredienti. Attraverso social, media e laboratori porta avanti la sua missione: ridurre gli sprechi, rispettare il pianeta e diffondere l’idea che la sostenibilità non sia una tecnica, ma un modo di vivere.
