Chef & owner di Abba a Milano (Certosa District), cucina a vista e pochi tavoli. Radici pugliesi, tecnica internazionale, materia prima al centro: menu in evoluzione quotidiana e misura estetica “senza fronzoli”. In precedenza, anni da executive a L’Albereta–LeoneFelice.
Nato e cresciuto a Molfetta, diploma all’Alberghiero “Perotti” di Bari, parte presto: Roma (Cavalieri Hilton) e Londra, dove affina metodo e rigore nelle grandi brigate. Rientra in Italia con un bagaglio tecnico che diventerà linguaggio personale fatto di precisione, leggibilità e gusto netto.
Tra i passaggi-chiave: The Square a Londra con Philip Howard, quindi Roma con L’Altro Mastai al fianco di Fabio Baldassarre; nel 2011 è senior sous-chef all’apertura di Unico a Milano, il cui percorso porterà la stella MICHELIN 2012 sotto la guida di Baldassarre. Segue un’esperienza da chef al Roof Garden del Grand Bretagne ad Atene.
Nel 2014 approda in Franciacorta come executive di LeoneFelice a L’Albereta (Relais & Châteaux): qui consolida uno stile mediterraneo essenziale, attento a prodotto, cotture e pulizia del segno. La direzione gastronomica – erede di una storia importante – gli vale riconoscimenti di critica e un posizionamento stabile tra le cucine d’autore dell’area.
Estate 2024: apre a Milano Abba, nel recupero di un ex pennellificio in via Varesina 177, cuore del Certosa District. Spazio luminoso, otto tavoli, arredi in toni naturali, cucina a vista; due percorsi degustazione e un pranzo di lavoro orientato all’accessibilità. Carta dei vini essenziale e ragionata, con ricerca su realtà artigiane.
La filosofia di cucina parte dal vegetale come asse compositivo e dal calendario di maturazione di frutta e ortaggi; carni e pesci provengono da filiere selezionate e sostenibili. Il risultato è una tavola contemporanea, leggibile, dove il gusto resta il punto di arrivo. Tra le firme segnalate dalle guide: risotti “di orto”, lavarello con lenticchie nere e curcuma, soufflé alla nocciola.
Abba oggi è raccontato dalle principali testate di settore per identità, misura e continuità: un progetto personale in cui Abbattista coniuga esperienza internazionale, disciplina di brigata e attenzione al servizio, nell’ambito di una rigenerazione urbana che fa dialogare cucina, quartiere e nuova ospitalità milanese.
A novembre 2025 viene premiato con la Stella Michelin durante la cerimonia a Parma.