Chef e patron di CURA cucina contemporanea a Davoli Marina, lavora sul dialogo tra mare e Sila con prodotti di filiera corta, orti di casa e un’attenzione quotidiana all’arte bianca. Cucina personale, in evoluzione costante, fondata su memoria, viaggi e tecnica misurata.
Formatosi all’Istituto Alberghiero di Soverato, dopo anni in diverse cucine italiane Massimo Raimondo sceglie la via dell’autodidassi: nessun passaggio canonico nelle grandi brigate, ma un apprendimento progressivo, rigoroso, che diventa stile. Nel 2020 apre CURA cucina contemporanea a Davoli Marina (CZ) insieme alla moglie Noemi Custureri, trasformando il luogo d’origine in laboratorio quotidiano di ricerca. L’insegna oggi è punto di riferimento locale per una cucina essenziale, attenta e radicata.
Il suo lessico nasce dal territorio calabrese, dove pochi chilometri separano mare e montagna: pesce del giorno, carni selezionate, agrumi, formaggi, verdure ed erbe provenienti dagli orti di famiglia. La costruzione del piatto parte da ricordi d’infanzia, spunti di viaggi in Europa e da una pratica di prove ed errori che affina consistenze e sapori senza sovrastrutture. A tavola, il percorso mira alla riconoscibilità del prodotto e a una pulizia gustativa che lascia parlare la materia.
Negli ultimi anni l’attenzione di Raimondo si concentra sull’arte bianca: pani, focacce e grandi lievitati lavorati esclusivamente con lievito madre tramandato in famiglia, parte integrante dell’identità di CURA e del servizio. È un cantiere permanente, misurato su idratazioni, maturazioni e cotture, che accompagna stagionalità e pescato.
CURA si riconosce in un’idea di cucina contemporanea che rispetta la tradizione e guarda avanti, senza etichette, in dialogo con la comunità e con una sala guidata da Noemi. La crescita dell’insegna è seguita dalla stampa territoriale e dalle guide: nel 2024 il ristorante compare tra gli indirizzi segnalati dal Gambero Rosso; la narrazione locale ne documenta l’evoluzione di menù e impostazione gastronomica.
Partecipazioni a rassegne e appuntamenti di cucina contribuiscono al confronto professionale — tra cui la presenza nel parterre chef di eventi regionali dedicati al gusto. Il progetto continua a evolvere per piccoli passi, con l’obiettivo di consolidare una cucina riconoscibile, territoriale e attuale.