Cuoca francese trapiantata in Belgio, Isabelle Arpin ha conquistato la stella Michelin al ristorante Alexandre (2016) e, l’anno seguente, al WY. Oggi guida l’Auberge du Château de Leignon e sostiene progetti solidali; la sua “Arpiness” unisce rigore tecnico e gioia condivisa.
Cresciuta vicino Dunkerque, Arpin studia finanza prima di scoprire la cucina grazie a un lavoro estivo: "Mi è piaciuto donare qualcosa di me ai clienti; più dei numeri" (2018). Dopo la scuola alberghiera e gli inizi all’Auteuil di Ostenda, approda a Bruxelles.
Nel 2014 rileva la brigata del ristorante Alexandre; due anni dopo ottiene la stella Michelin 2016, dimostrando che passione e disciplina possono salvare un locale in crisi. A maggio 2016 passa al WY Brussels, showroom‐bistrot di Bart De Pooter, dove riconferma la stella nell’edizione 2017.
Con l’imprenditrice Dominika Herzig apre nel 2019 il ristorante Isabelle Arpin (avenue Louise). Nascono poi il catering La Bonne Étoile (2020) e CIAO (2022), format che sostiene giovani cuochi italiani. Durante la pandemia cucina per il personale sanitario brussellese. Dal 2024 firma la tavola Auberge du Château de Leignon: menu “farm-to-table” che celebrano prodotti valloni — brill con orzo al caffè o sabayon al rum agricolo — e abbinano le birre artigianali del castello.
Il cuore del suo lavoro è la “Arpiness”, filosofia che privilegia empatia e rispetto del prodotto: "non inventiamo nulla; trasformiamo e sublimiamo ciò che esiste". Impegnata nel sociale, Arpin è madrina di una scuola di cucina per bambini svantaggiati a Bali e dell’associazione Free Go Solidaire; ha cucinato in charity dinner e in format spettacolari come Dinner in the Sky.
