Lo chef attivista indigeno che si impegna per il recupero e diffusione della cucina dei nativi americani. È Sean Sherman, tramite l’associazione NATIFS e il ristorante "Owamni", miglior nuovo ristorante della James Beard Foundation nel 2022, a un solo anno dall’apertura.
Nato nel 1974 nella riserva indigena di Pine Ridge nel South Dakota, Sean Sherman è cresciuto nella fattoria dei suoi genitori, con la libertà di andare in giro per le praterie cacciando fagiani e anatre, cercando bacche di aronia che sua nonna avrebbe poi utilizzato per preparare una salsa di cui Sean ancora ricorda il profumo.
La realtà della riserva non era così idilliaca, il panorama gastronomico era dominato dagli odori dei cibi industriali forniti dal governo. La dipendenza da queste forniture ha segnato la salute degli indigeni, tutt’ora confrontata negativamente con quella degli americani bianchi.
Il percorso culinario di Sean è iniziato a 13 anni, quando ha lasciato la riserva per lavorare come lavapiatti in vari ristoranti di Minneapolis. Negli anni si è spostato da un ristorante all’altro, e dopo essersi sposato e diventato padre nel 2001 è arrivato il primo ruolo di chef in un ristorante italo-spagnolo, ma la cucina nativa rimaneva fuori dal discorso gastronomico. A trent’anni ha avuto un esaurimento ed è andato in Messico, dove ha capito di voler esplorare la profondità della cucina Lakota, dimenticata ma ricca di storia e tradizioni. "Ho cercato di scoprire come vivevano le persone prima dell'arrivo degli europei, con quali animali, piante e sementi, e cosa di tutto questo si trova ancora".
Nel 2015, ha aperto il "Tatanka Truck", furgoncino che serviva piatti indigeni per le strade di Minneapolis. Sean ha anche fondato la NATIFS, North american traditional indigenous food systems, un'organizzazione senza scopo di lucro per far conoscere la cucina nativa. Tramite l’associazione ha avviato un centro di formazione, un laboratorio e un mercato dove acquistare prodotti indigeni; strutture simili apriranno in altri stati, tra cui Alaska e Minnesota.
Nel 2017, Sean ha contribuito alla stesura di The Sioux Chef's Indigenous Kitchen, premiato come il miglior libro di cucina, ma l’anno di svolta è stato il 2021. Sempre a Minneapolis, dopo i disordini dovuti all’uccisione di George Floyd e la pandemia, ha aperto "Owamni". Il ristorante celebra la cucina dei nativi americani con l’obbiettivo di riconnettere le persone alla cultura indigena, offrendo piatti autentici senza compromessi. Si rifornisce prima dai nativi locali, poi dai nazionali, e solo dopo prende in considerazione gli altri fornitori. Per quanto possibile, compra alcolici e caffè dalle Bipoc, aziende fondate da indigeni e persone non bianche. Nel 2022 "Owamni" è stato anche nominato "miglior nuovo ristorante" dalla James Beard Foundation.