Fra i protagonisti della cucina francese contemporanea c’è Hélène Darroze: rampolla di una stirpe di cuochi, come Anne-Sophie-Pic, ha conquistato la ribalta con una cucina cucina sincera e autentica, che ricorda le sue radici familiari e le sue origini nel Sud-Ovest.
Nata a Mont de Marsan, nella regione francese delle Lande, Hélène Darroze rappresenta la quarta generazione di una stirpe di cuochi. È stato il suo bisnonno nel 1895 a fondare L’Auberge Le Relais a Villeneuve-de-Marsan; poi ci sono stati i nonni Jean e Charlotte, suo padre Francis e suo zio Claude. In particolare è stata decisiva la figura di Jean, colui che ha fatto virare la struttura verso l’eccellenza, conquistando due stelle Michelin e influenzando tutti i suoi successori.
Fra di essi una ragazza bionda e minuta, dal sorriso disarmante: la nipote Hélène Darroze, classe 1967, che inizialmente non è poi così sicura di voler seguire quelle orme. Si iscrive anzi all’università e si diploma all'Ecole Supérieure de Commerce di Bordeaux, inizialmente attratta dalle discipline economiche. Ma alla fine la mela non cade lontano dall’albero: Hélène entra nella squadra di Alain Ducasse presso il Louis XV di Monaco e proprio lì il grande chef, dopo tre anni, la sprona a passare dall'altro lato del passe. Una vocazione tardiva e una storia da quasi autodidatta, che non ostacolano la sua determinazione e il suo travolgente successo.
Hélène riprende in mano il ristorante familiare di Villeneuve nel 1995, ma quattro anni dopo, a 32 anni, lascia le sue Lande, rompendo con la tradizione familiare, e apre il ristorante che porta il suo nome a Parigi, sulla Rive Gauche, nel cuore di Saint-Germain-des-Prés. Qui ottiene rapidamente il plauso della critica, la prima stella arriva dopo appena un anno, la seconda nel 2003.
Nel 2008 il leggendario Connaught Hotel di Mayfair, è alla ricerca di uno chef francese che guidi le cucine e faccia rivivere lo spirito dei luoghi. Hélène Darroze accetta la sfida e vi apre "Hélène Darroze at the Connaught", il suo secondo ristorante fine dining, destinato a consacrarla. Nel 2011 le stelle sono giù due, passano dieci anni e finalmente la grande cuoca entra nel club esclusivo dei tristellati. La sua è una cucina di emozioni e di cuore, mentre tutti intorno si lambiccano il cervello: “Il sud-ovest? Le mie radici, il mio nome, la mia famiglia, il mio terroir. Sono fatta di tradizioni, rispetto con molta umiltà l’eredità che mi arriva dalla terra dei miei antenati. È in questa regione che mi è stata inculcata l’arte di mangiar bene, ma anche quella di accogliere bene, di condividere in semplicità l’arte del bien vivre”.
Nel settembre 2018 arriva un nuovo ristorante nel 2° arrondissement di Parigi, "Jòia par Hélène Darroze", progettato nell’arco di un biennio quale luogo di condivisione e convivialità; a maggio 2019 il "Marsan par Hélène Darroze", dove vent'anni dopo l'apertura del primo ristorante parigino, la grande cuoca si riconnette sentimentalmente
alle sue radici, ottenendo di nuovo la seconda stella Michelin nel gennaio 2021. Sopraggiunge nel luglio 2021 l’ingresso nelle cucine dell'hotel di lusso Villa La Coste, dove il ristorante "Hélène Darroze à Villa La Coste" ottiene una stella Michelin nel marzo 2022. Vi pratica una cucina molto diversa da quella che l’ha resa famosa, dove la generosità del foie gras cede ai profumi dei prodotti provenzali. Dopo Joia, dedicato alle ricette delle nonne, nel marzo 2023 è infine la volta di Joia Bun, hamburgeria parigina con delivery e take away concepita durante le chiusure pandemiche.
Numeri che fanno di Hélène Darroze la seconda donna più stellata di sempre (nel 2023 è a quota 6), subito alle spalle di Anne-Sophie Pic. Ma è suo anche il Veuve Clicquot World's Best Female Chef Award di The World's 50 Best nel 2005. Volto televisivo ben noto al grande pubblico e madre di due figlie adottive, Charlotte e Quiterie, Hélène Darroze è stata inoltre nominata Cavaliere della Legione d'Onore nel 2012 e Ufficiale dell'Ordine Nazionale del Merito nel 2020. Impegnata in numerose cause, supporta l'associazione "Afghanistan libre", che si batte per promuovere il rispetto dei diritti delle donne e delle ragazze afghane.
Foto di Copertina: @Jérôme Galland