Classe 1995, originario di Sant’Antonio Abate, Vincenzo Russo interpreta una cucina che fonde territorio, memoria e rigore tecnico. Dopo anni con Antonino Cannavacciuolo, guida il ristorante stellato Bluh Furore al Furore Grand Hotel, dove la gastronomia diventa dialogo con il paesaggio mediterraneo.
Vincenzo Russo nasce nel 1995 a Sant’Antonio Abate, immerso nei profumi e nei sapori dell’area stabiese e dei Monti Lattari, dove sviluppa fin da giovane una profonda sensibilità per la materia prima e l’identità gastronomica campana. Dopo gli studi alberghieri, il suo talento lo conduce in una delle cucine più prestigiose d’Italia: quella di Villa Crespi, al fianco dello chef Antonino Cannavacciuolo, dove trascorre sette anni fondamentali. In questa esperienza costruisce un bagaglio tecnico rigoroso, disciplina e visione, elementi che oggi si riflettono in ogni gesto e piatto.
Successivamente vive alcune esperienze professionali in Sardegna prima di approdare al Furore Grand Hotel in Costiera Amalfitana, una struttura cinque stelle lusso di proprietà della famiglia Irollo de Lutiis. Qui assume la guida del ristorante fine dining Bluh Furore, sotto la supervisione gastronomica di Enrico Bartolini, chef con numerose stelle Michelin, in un progetto che nasce da una visione comune di cucina come parte integrante dell’esperienza di ospitalità mediterranea.
Il progetto gastronomico condiviso con la famiglia Irollo de Lutiis vede la cucina come dialogo costante con il paesaggio, l’architettura e la cultura della Costiera Amalfitana, radicata nel territorio ma tecnicamente all’avanguardia. Nel 2023, a pochi mesi dall’apertura del Furore Grand Hotel, Bluh Furore riceve la Stella Michelin, confermando la qualità della proposta gastronomica e la visione di un percorso costruito con determinazione e lavoro di squadra.
In questo contesto la cucina di Russo trova piena maturità: un racconto lucido e personale del territorio che evita il folklore, prediligendo equilibrio, purezza e riconoscibilità. Le materie prime provengono da produttori locali e realtà artigianali che condividono la stessa etica del rispetto e della stagionalità, mentre nei suoi menu – come Amore e Furore, Il Filo Bluh, Ombre e Orme, Respiro della Terra – il territorio si racconta attraverso accostamenti raffinati, texture armoniose e rimandi simbolici che uniscono rigore tecnico e cultura culinaria.
Oltre alla cucina fine dining di Bluh Furore, Russo coordina l’intera proposta gastronomica dell’albergo, creando percorsi coerenti per ogni momento della giornata. Velaris, la terrazza panoramica dedicata alla colazione, propone uova biologiche e pasticceria artigianale in un rituale gourmet, mentre ad Acquarasa, il ristorante all-day dining, ha ideato due percorsi distinti, tra cui il menù È Casa che omaggia le ricette tradizionali campane con rispetto e misura, valorizzando la memoria attraverso tecniche attuali.
A soli trent’anni, Russo è una delle figure più rappresentative della nuova generazione di chef italiani, capace di coniugare radici e innovazione con uno sguardo autentico e imprenditoriale. La sua cucina, che trova nella Costiera Amalfitana non solo uno scenario ma una radice profonda, lo pone tra i protagonisti del panorama gastronomico contemporaneo.