La Notizia
Niko Romito: l’alta cucina entra negli ospedali
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Sembra un’utopia e invece è realtà, grazie a un progetto fortemente voluto da Niko Romito e imbastito mediante il supporto dell’Università La Sapienza, GioService, e Analysis.


Sette tecniche di cucina avanzata per migliorare resa e qualità del cibo servito nelle strutture ospedaliere, con l’obbiettivo di curare i pazienti a partire dei pasti e rendere più piacevole un’esperienza già di per sé delicata come quella del ricovero.


E’ nato così il Metodo Niko Romito, costruito attorno ad alcuni perni fondamentali: il recupero degli scarti, la cucina a vapore, la tecnica del sottovuoto, quella della bassa temperatura, quella del “freddo”, quella della salamoia e quella dell’alta temperatura con pellicola di amido.


Quest’ultima viene eseguita cospargendo gli alimenti con un gel di maizena, preparato con farina di maizena e olio, creando così uno strato protettivo che resiste anche ad alte temperature di cottura e consente quindi cuocere carne e pesce in poco tempo mantenendo le fibre intatte.


Il giusto fine dell’alta cucina, ovvero sperimentare tecnologie e tecniche avveniristiche per poi metterle a disposizioni della gente comune. Chapeau, Niko.
Tutte le fotografie sono di Francesco Fioramonti
Interessante! Ci occupiamo da due anni di organizzare un progetto di cucina negli ospedali italiani che si chiama Special Cook (www.officine buone.it) e coinvolge tanti giovani chef di talento con scopi molto simili. Sarebbe bello collaborare con lo chef Romito vista la comunione di intenti!