Ex malo bonum: tante volte nella vita da condizioni di svantaggio risultano esiti meravigliosi. È il caso di Sara Maranzana, ex bambina dislessica, trincerata nella sua comfort zone, oggi pasticciera viaggiatrice alla conquista del mondo.
La notizia
Dove mangiare la migliore bistecca del mondo? Quella alta, di carne buona, marezzata, frollata il giusto e condita a puntino? A dircelo è la World 101 Best Steak Restaurant, classifica che oltre a premiare insegne lontane arriva anche in Italia. Fermi restando, in vetta, Parrilla Don Julio di Buenos Aires, Hawksmoor di Londra e American Cut Tribeca di New York, al settimo posto della classifica irrompe I Due Cippi di Saturnia, una new entry, con il punteggio più alto italiano, sopra la Trattoria dell'Oste di Firenze (posizione 24), la Braseria di Osio Sotto (Bergamo, posizione 42), Regina Bistecca di Firenze (posizione 45), Asina Luna di Peschiera Borromeo (Milano, posizione 66) e Bifrò a Torino, con Roberto Pintadu (posizione 78).Un premio inatteso, come racconta Alessandro Aniello, che assieme al fratello Lorenzo gestisce il ristorante. “Il settimo posto è il risultato di un percorso che abbiamo intrapreso dopo aver preso le redini del ristorante fondato da nostro padre Michele negli Anni Settanta, che già al tempo aveva la dicitura “Varie razze in esposizione” e le cuoceva al camino. Ci sono state tre visite anonime da parte degli ispettori.” - continua lui, oste anima del ristorante e appassionante narratore dei piatti cucinati dal fratello, un “meat artist” d’eccezione, esecutore puntuale di carni alla griglia e grandi classici della cucina locale riletti in chiave contemporanea.
Potremmo infatti definire Lorenzo il massimo rappresentante della brace gourmet: lui, nel grande camino, assieme al suo fido braccio destro Vincenzo, applica al trattamento dei diversi tagli il concetto di cucina ricercata. Animelle, piccione, lingua e vegetali vengono cotti sulla brace viva, alimentata a legno di quercia, acquistando sfumature incredibili e soprattutto originali.
L’insegna emerge nella piazza storica di Saturnia in provincia di Grosseto. Appena varcata la soglia, si percepisce subito la filosofia del ristorante, dove la griglia è al centro della scena, come pure la teca con i tagli dove attualmente riposano una novantina di lombate in frollatura, circondate da travi a vista, mattoncini e caminetti accesi.
Frollatura? Ebbene sì, una tappa obbligatoria nella preparazione della carne secondo Lorenzo. Lui sfrutta la tecnica del dry aging, ovvero della maturazione a secco nei tre armadi a vista e in una particolare cella che consente di allungarla fino a un anno. “Riusciamo a frollare oltre tre tonnellate di carne in contemporanea: vengono poi servite con una frollatura minima di sessanta giorni, ma si arriva tranquillamente anche a 200-300. Beninteso, noi però non “vendiamo giorni di frollatura”, ma serviamo la carne quando è pronta per essere consumata al meglio” - sottolinea l’Aniello.
Sembra tanto, ma non è ancora tutto. La carta di I Due Cippi è ampia e trasversale: avete l’occasione di assaggiare le più ricercate e famose carni del mondo, soprattutto dalla Spagna, con particolare attenzione agli allevamenti nostrani con Black Angus allevato in Italia, Vacca Piemontese, Chianina e alcune razze da latte come la Frisona e la Simmental. Ma oltre alla carne alla brace, acquistata nei suoi tagli migliori con ordinativi sostenibili, una nota di merito va al quinto quarto, esaltato con tocco creativo e coscienzioso.
“La sostenibilità è un segmento importante – conclude lo chef – e il benessere dell’animale per noi è una priorità: vengono utilizzati metodi etici, le bestie crescono sane e vengono alimentate con materie prime senza ormoni e antibiotici, prediligendo gli allevamenti al pascolo.” Carne buona, etica e sostenibile, cucinata e servita ad arte in un’atmosfera a conduzione familiare: questo è I Due Cippi, il miglior tempio della carne alla griglia in Italia e settimo nel mondo. Cosa aspettate a provarlo?
Fonte: repubblica.it
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