Food&wine

San Valentino 2023: 10 ristoranti romantici per una cena gourmet

di:
Marco Colognese
|
ristoranti san valentino 1

Ecco a voi 10 locali ad alto tasso di romanticismo per la cena di San Valentino. Comun denominatore? Cucina ricercata, ambienti incantevoli, servizio impeccabile. E un’atmosfera che, da sola, vale il viaggio.

10 ristoranti per festeggiare San Valentino

Si avvicina la data fatidica, quella in cui pare necessario festeggiare ciò che dovrebbe essere invece celebrato ogni giorno con i piccoli gesti che ne sostengono l’essenza. Ah, ecco, l’amore. L’amore e la festa di San Valentino che nasce quasi certamente perché i riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco, i Lupercalia, tendevano a una sfrenatezza orgiastica poco consona all’idea di amore cristiano. Con la raccomandazione (o meglio il suggerimento) di essere un po’ più laici, non limitandosi a cercare un bel posto dove mangiar bene e condividere del tempo con la persona amata solo per un’occasione formale qual è questo ormai inflazionatissimo 14 febbraio, ma cercando di avvicinare una cucina alta un po’ più spesso, ecco i nostri dieci suggerimenti per passare una serata da ricordare. Cinque di questi offrono la possibilità di pernottare, cosa che non guasta per terminare in bellezza. E da questi iniziamo.


 

Antinoo’s Lounge & Restaurant al Sina Centurion Palace - Venezia 


Romantica in ogni periodo dell’anno, bellissima sempre, evitando magari le torride estati e la loro umidità amazzonica, Venezia è una città che di amore trabocca. E che d’amore dovrebbe riceverne di più: sul fronte gastronomico le garanzie sono in aumento. Tra queste abbiamo scelto, va da sé, un luogo del cuore. Elegantissimo, appartato a due passi dalla basilica di Santa Maria della Salute e Punta della Dogana e costruito in stile gotico veneziano, il Sina Centurion Palace ospita al suo interno un ristorante che vale la pena conoscere e apprezzare (leggete qui la recensione completa).


Si tratta dell’Antinoo’s Lounge & Restaurant: due splendide sale con vista sul Canal Grande, la white e la red room, una luminosa e sui toni del bianco e l’altra, purpurea, più calda e intima. Giancarlo Bellino è il cuoco scelto dal general manager Paolo Morra per offrire una cucina che sa sedurre senza voli pindarici, precisa e gustosa, nella quale si mescolano gli ingredienti della Laguna e le influenze dalla Puglia, terra d’origine dello chef. Il menu per San Valentino, sei portate, viene proposto a 150 euro bevande escluse ma, volando alto, c’è la possibilità di arrivare con transfer privato, essere accolti con caviale e Champagne, quindi cenare e poi pernottare in una magnifica suite con un maître tutto per voi: 3.700 euro il prezzo di tanto lusso. 


Linguine ai frutti i mare- Crediti Paolo della Corte


La Tavola de Il Porticciolo - Laveno Mombello (VA) 


Si sta bene, qui sulle sponde del Lago Maggiore a casa della famiglia Bassetti. Un albergo accogliente e rinnovato di fresco, la sua vista meravigliosa sul circondario con il maestoso massiccio del Monte Rosa sullo sfondo. Il luogo è decisamente romantico e il dolce sorriso di Elisabetta Ballerini, moglie di Gianni, mamma dello chef Riccardo Bassetti e bravissima sommelier, predispone a una sosta rilassata e di grande piacevolezza.



Due le proposte culinarie ai piedi dell’acqua, l’Osteria che è un bistrot più semplice e La Tavola, stella Michelin. Riccardo è un cuoco di solida scuola, soprattutto francese, perché si parla di maestri di calibro assoluto come Joël Robuchon, Thierry Marx e Yannick Alleno e di grande esperienza. Non solo, perché ha un grande senso estetico: basta guardare quel piccolo capolavoro (anche di bontà) che è il gambero rosso di Sicilia con carta di crostacei e salsa romesco. I piatti sono comunque tutti buonissimi e di notevole gola, con una gestione magistrale di ingredienti e complessità, dal pesce di lago in poi. Per San Valentino ci si muove con il menu Libero Pensiero a 160 euro o con le opzioni alla carta.


Il Nazionale - Vernante (CN) 


Il calore di una casa di montagna e l’accoglienza di una famiglia che conosce i segreti dell’ospitalità da generazioni. Il Nazionale di Vernante, in provincia di Cuneo, è tante cose insieme. Da ricovero per cavalli con ristoro e bottega all’inizio del XIX secolo, negli anni Sessanta del 1900 diventa albergo e raddoppia una ventina d’anni fa con un piccolo elegantissimo relais di fronte alla sede storica.

@Davide Dutto



@Davide Dutto



Nel 2016 l’incontro tra gli attuali proprietari, i fratelli Christian e Andrea Macario, con il siciliano Fabio Ingallinera, chef capace di interpretare al meglio i prodotti della Valle Vermenagna e che ha portato il Nazionale a ottenere la stella Michelin. La cucina, attentissima a territorio e sostenibilità grazie a una solida rete di produttori locali, è stata nominata in We’re Smart Green Guide, pubblicazione che raccoglie i migliori ristoranti di cucina vegetale al mondo. I piatti di Ingallinera rappresentano una felicissima sintesi di gusto tra ingredienti della montagna, tecniche moderne e anima mediterranea. Qui, anche a San Valentino, si mangia alla carta.


Campocori all’Hotel Chapter – Roma 


Il nome arriva da Santa Maria in Campo Cori, chiesa edificata nell’antico ghetto ebraico di Roma: qui ora si trova l’ elegante ambiente dedicato all’alta cucina all’interno del Chapter, hotel di grande fascino nel quale trascorrere almeno una notte in pieno centro e a due passi da Trastevere. I dettagli d’arredo testimoniano scelte di notevole gusto, tra le idee dell’interior designer sudafricano Tristan Du Plessis e i magnifici grandi ritratti fotografici del bosniaco Haris Nukem.


La cucina è nelle mani di Alessandro Pietropaoli, giovane cuoco che (come vi abbiamo raccontato qui) ha maturato esperienze importanti, tra le quali Villa Crespi, il Four Season di Milano e il mitico Antonello Colonna. I suoi piatti rappresentano quindi una bella scoperta: di notevole finezza e di concreta sostanza insieme, rivelano una mano felice e leggera. Allo stesso modo il servizio è attento e di grande cordialità. Un luogo dove star bene a tutto tondo, quindi. E infine un rapporto tra qualità e costo assolutamente conveniente: il menu per San Valentino è infatti proposto a 80 euro bevande escluse. 


Capasanta cruda ai sapori d'oriente


Osteria del Guà – Lonigo (VI) 


La bella cittadina di Lonigo è a due passi, siamo nel vicentino e questa è una zona in cui ci si può imbattere in vere e proprie opere d’arte architettonica. Come ad esempio Villa Pisani Bonetti, magnifica villa immersa nel verde della campagna e progettata da Andrea Palladio che vi consigliamo di visitare. Nel complesso degli edifici c’è la barchessa: qui si trovano tanto le bellissime stanze nelle quali trascorrere la notte, quanto un ristorante che dell’osteria porta solo il nome.


Il contesto è infatti elegante e intimo, mentre la cucina garantisce proposte originali, creative ma non troppo, in cui il gusto è sempre al centro. Merito di Marco Culeddu, cuoco di belle esperienze e di una sala che viaggia con grande gentilezza grazie al savoir faire del maître Luca Pinter. Belle soddisfazioni arrivano anche da una carta dei vini articolata con intelligenza. Per chi desidera festeggiare San Valentino c’è un ricco menu degustazione creato ad hoc per l’occasione e proposto a 80 euro, ma questo posto vale la visita in qualunque altro momento.


Mi View - Milano 


La prima opzione che non prevede il pernottamento in loco arriva da un luogo davvero particolare, perché che può rendere romantica anche la metropoli del business per eccellenza. Mi-View è infatti il ristorante più alto di Milano e la vista che si gode dal ventesimo piano, soprattutto di sera, è incredibilmente suggestiva. Bell’atmosfera anche in sala grazie a Monica Angeli e alla sua eccellente competenza negli abbinamenti enologici da una cantina molto ben fornita.



Dalla cucina a vista arrivano i piatti di un cuoco che vale la pena conoscere: Cristian Spagnoli è infatti un appassionato professionista di origine franciacortina che conosce il fatto suo in termini tanto di materie prime quanto di tecnica messa a disposizione del gusto. Proposte concrete, quindi, ben presentate e con la giusta dose di creatività, da gustare rilassati in un ambiente difficile da scordare. A San Valentino il menu è proposto a 120 euro, 160 con i vini abbinati. 


In Viaggio – Bolzano 


Claudio Melis, sardo giramondo, ha riportato dopo 50 anni una stella Michelin a Bolzano. Dalla sua terra, alla Val Badia, al Medio Oriente, è un cuoco con un bagaglio culturale gastronomico che trova pochi eguali, sebbene lui sia uno di quelli che non sente la necessità di pavoneggiarsi.

claudio melis ristorante
Non a caso il suo ristorante fine dining si chiama InViaggio e ognuno dei suoi piatti è la dimostrazione di quanto le contaminazioni tra culture possano rappresentare una felice chiave di lettura che ruota intorno a tanto all’Alto Adige e ai suoi prodotti quanto al resto d’Italia e alle esperienze di Claudio, per quella che lui stesso definisce una cucina circolare ed est-etica. E, aggiungiamo noi, particolarmente buona e curata in ogni minimo dettaglio. L’ambiente è moderno, intimo e raccolto, l’ideale per una serata romantica in qualunque momento dell’anno. A San Valentino sono a disposizione i percorsi da 7 e 9 portate, proposti a 145 e 165 euro con una sorpresa finale che consiste in un omaggio per entrambi. Per star bene a tutto tondo non manca una scelta di cantina notevole, fuori dal coro e orientata al naturale ‘giusto’.



L’Arcade – Porto San Giorgio (FM) 


Ha una storia interessante e per certi versi divertente, Nikita Sergeev: moscovita classe 1989, gira l’Europa seguendo il padre avvocato d’affari innamorato di Porto San Giorgio. Si laurea in Scienze Politiche ma il titolo in Italia non è riconosciuto. Così, vinto lo spaesamento, inizia prima a cucinare in casa e poi torna a scuola, all’Alma, fa pratica in giro e infine apre il primo locale nella cittadina marchigiana (trovi qui la recensione aggiornata).



Il suo nuovo ristorante è un piccolo gioiello tutto vetrate vista mare appoggiato sulla spiaggia, dove la cucina si esprime molto felicemente in termini moderni e - smussati gli angoli di gioventù - mira e centra la gola con grande soddisfazione, non senza quei contrasti che la rendono tanto godibile quanto del tutto personale, tanto da meritare in pieno la stella Michelin. In poche parole, qui si sta davvero bene. E si beve altrettanto, grazie alla consumata abilità del sorridente, simpaticissimo Leonardo Niccià. Una notevole esperienza, che a San Valentino si può fare volendo anche a pranzo (e con il mare di fronte è ancora più consigliato) spendendo 100 euro bevande escluse. 

Mazzancolle servite con salsa bernese e quinoa fritta



 

Veritas - Napoli 


Siamo nel centro di Napoli, ma a debita distanza dalle zone più caotiche, in corso Vittorio Emanuele e nei pressi del celebre castello Aselmeyer di Lamont Young. Veritas vede la luce nel 2007, quando Stefano Giancotti, medico odontoiatra appassionato d’alta cucina, decide di trasformare quello che era un pub in un wine bar.


Un’idea all’avanguardia in quel periodo in una città non ancora così reattiva come oggi nei confronti delle novità. Lo chef è ora Carlo Spina, classe 1974 e formato nell’ambito dell’importante tradizione alberghiera napoletana e a fianco di grandi maestri come Igles Corelli e Gennaro Esposito, maturando in questo modo una grande versatilità interpretativa. In un ambiente di raffinata eleganza, Spina propone una cucina in cui la materia prima viene valorizzata concentrandone sapori e sfumature al massimo, nella quale si parte sempre da Napoli per spaziare un po’ dappertutto. Per San Valentino la proposta prevede un menu a 120 euro, bevande escluse. 


L'uovo in camicia di Carlo Spina da Veritas


Limu a Bagheria (PA) 


È affascinante, Bagheria, cittadina che si sveglia dal torpore per proporsi nuova. Così com’è una bella novità, sebbene non inaspettata, la stella Michelin al Limu di Nino Ferreri (qui la nostra recensione), cuoco appassionato che è tornato nella sua terra per fare del buono e farlo bene. Tutto questo nella torre Ferrante, un luogo storico che risale al 1565, una delle sette a presidio del territorio della città nel XVI secolo.


Limu deriva dalla lingua persiana e rappresenta il limone, ingrediente amato e frutto emblematico di una terra passata sotto il dominio di tanti popoli, ciascuno con la loro cultura. Il ristorante si sviluppa su due piani con tre sale: vale la pena, temperature permettendo, cenare sulla terrazza che dà verso l’Arco della Santissima Trinità. La cucina di Nino, precisa e personale, è improntata a una sobria essenzialità che gli permette con pochi ingredienti di ottenere un risultato di notevole sostanza con la Sicilia e i suoi grandi prodotti sempre in primo piano. Ferreri, forte di una squadra che comprende la moglie Maria Grazia come restaurant manager e il bravo maître e sommelier Giandomenico Gambino, propone per San Valentino un bel menu a 130 euro bevande escluse.


Piccola pasticceria



Ultime notizie

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta