Chef

Gordon Ramsay sbarca in Malesia: 20.000 prenotazioni in 7 giorni

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina gordon ramsay malesia

L’ennesima sfida di Gordon Ramsay: lo chef sbarca in Malesia e fa il tutto esaurito, totalizzando ben 20.000 prenotazioni in 7 giorni. Ma com’è il suo nuovo ristorante?

La notizia

Nonostante il suo impero gastronomico (con più di 60 ristoranti sparsi in tutto il mondo) sia una realtà ben consolidata, Gordon Ramsay non rinuncia a colonizzare nuove terre. Forse proprio questo è il segreto del successo di uno dei celebrity chef più famosi al mondo. Così, lo scorso 7 dicembre Ramsay ha sorpreso tutti, recandosi senza alcun preavviso a visitare la sua più recente apertura a Kuala Lumpur.  Un video su Tik Tok documenta la “comparsa” dello chef in Malesia, mostrandolo salutare calorosamente i commensali per poi dirigersi verso la cucina del Gordon Ramsay Bar & Grill al Sunway Resort.



Da sei mesi ha inaugurato questa nuova realtà, che ha riscosso subito un enorme successo, ma il dato più sbalorditivo -appena reso noto- è che solo nella prima settimana sono arrivate migliaia di prenotazioni. “Sapevo che sarebbe stato impegnativo, ma non pensavo così tanto. Voglio dire, 20.000 prenotazioni nella settimana di apertura sono pazzesche! I programmi televisivi funzionano molto bene qui e penso che i malesi apprezzino il fatto che non proviamo a cucinare cibo malese e rispettiamo al massimo la loro cucina ", racconta Ramsay.


Prima di aprire quest’ultimo locale, lo chef si è soffermato sulla scelta del format, chiedendosi cosa potesse adattarsi meglio alla location e a come rendere l'esperienza memorabile per i commensali. "Penso che ogni ristorante debba essere concepito in base al posto che lo ospita, quindi il mio primo ristorante in Malesia, il Gordon Ramsay Bar & Grill, rispecchia in parte quello che all’inizio era il Savoy Grill al The Savoy a Londra, con alcune differenze”, spiega. Come in tutte le altre sedi, anche a Kuala Lumpur Gordon ha portato il suo consolidato programma di formazione intensiva del personale, che consente ad ogni ristorante di conformarsi agli standard del marchio Gordon Ramsay.


L’altra sfida del padre di Hell’s Kitchen è stata quella di eliminare l’alcool in cucina per soddisfare gli ospiti musulmani.  L'assenza di alcol nelle salse ha comportato un maggior lavoro sul vegetale: dovevamo ottenere dei bei brodi, estrarre il massimo sapore dagli ortaggi con la caramellizzazione degli zuccheri, utilizzare aceti diversi e, soprattutto, essere molto creativi. Il percorso è molto più lungo, ma i risultati sono soddisfacenti”, racconta. Oggi Ramsay raramente cucina nei suoi ristoranti, ma la passione che lo contraddistingue non si è certo spenta: il suo ruolo si è semplicemente evoluto e ora ama definirsi “direttore d’orchestra”, colui che supervisiona, coordina e tira fuori il meglio da ogni membro del team; l’esperienza malese ne è l’ennesima conferma.

Fonte: thestar.com

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