Attualità enogastronomica

Giovanni Ferrero: il “re della Nutella” è più ricco di Mark Zuckerberg

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina giovanni ferrero mark zuckerberg

Dietro il sorpasso di Giovanni Ferrero, la rivincita della old economy industrialista sulla new economy delle tecnologie, ma anche il bisogno di comfort e concretezza tipico dei momenti di crisi.

La notizia

Quanto vale veramente il food? La domanda sorge spontanea scorrendo l’ultima classifica dei miliardari, il famigerato Bloomberg Billionnaire Index. Dove per la prima volta, a sorpresa, il reale batte il virtuale, nella fattispecie la Nutella si piazza davanti a Facebook.


Il sorpasso è avvenuto giovedì 27 ottobre, in seguito alla diffusione dei conti trimestrali di Meta Platforms, largamente inferiori alle aspettative. Gli utili si sono dimezzati e il settore Reality Labs, relativo all’evoluzione in metaverso, ha perso ben 9 miliardi, cosicché il titolo Meta (che comprende anche Whatsapp e Instagram) ha lasciato sul campo il 72% del suo valore. Rispetto ai mille miliardi datati settembre 2021, la riduzione è praticamente a un quarto, pari a 247 miliardi. Numeri che fanno di Zuckerberg, per anni e anni inamovibile dalle prime dieci posizioni, il miliardario che ha perso di più in assoluto: ben 89,4 miliardi, contro i 64 di Elon Musk, che resta l’uomo più ricco del mondo a quota 200 miliardi. Seguono, ampiamente staccati, il re del lusso Bernard Arnault, alla testa di LVMH, l’indiano Gautam Adani, Jeff Bezos e Bill Gates. L’operazione Metaverso pare proprio non convincere mercati e investitori, che hanno ben poca voce in capitolo visto che Zuckerberg controlla il 54% dei diritti di voto.


Va diversamente nell’industria dolciaria, dove l’azienda italiana, che non è neppure quotata in borsa, continua a battere ogni record. Cosicché Giovanni Ferrero, che controlla il 75% del gruppo e il 100% del CTH Invest, è andato a occupare la venticinquesima posizione in virtù di un patrimonio pari a 38,6 miliardi, mentre Mark Zuckerberg scivolava al ventinovesimo posto con i suoi 36,1 miliardi. Ma in generale sono i titoli tecnologici a soffrire questo momento di crisi, dove si cerca la sostanza e anche qualche coccola. Si calcola che i paperoni della tecnologia abbiano perso in un anno 480 miliardi a causa della caduta delle borse.


La new economy, fondata sull’innovazione tecnologica, potrebbe invecchiare in fretta, lasciando il campo al rifiorire della old economy con la concretezza di produzioni industriali che si toccano con mano e a volte si spalmano perfino sul pane.


Che dire? La dolcezza italiana smalta Silicon Valley”, commenta l’antropologo Marino Niola. “Oltretutto Ferrero è laureato in filosofia: significa che con il pensiero si mangia, alla faccia dei bocconiani. E da sempre la Nutella è l’antidepressivo che fa meno male. La figlia del pensiero debole che conforta”.

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