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The Wallet Garden: il ristorante dentro una casa che non ha brigata

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina home restaurant eddie shepherd

Appena otto coperti, fulmineamente esauriti, e nessun dipendente: nel suo home restaurant Eddie Shepherd, dopo 12 anni di ristorazione, sperimenta la libertà di una formula underground. Ci racconta come funziona il The Wallet Garden.

La storia

Non c’è limite all’immaginazione, quando si tratta di studiare nuovi format per una fase della ristorazione che non ha precedenti, più nel male che nel bene. A Manchester, per esempio, Eddie Shepherd ha appena vinto il riconoscimento quale chef cittadino dell’anno per il Manchester Food and Drink Festival grazie a una proposta davvero originale, che gli è valsa una lista d’attesa lunga 6 mesi. Quasi fosse in cima ai 50 Best.


Si fa presto a dire “location”. Questa, di certo, è inusuale. The Walled Garden è ubicato nientemeno che al piano terra della sua abitazione, a Whalley Range, e ospita solo 8 coperti, che si esauriscono rapidamente appena apre le prenotazioni. Praticamente un home restaurant, che si rivolge al pubblico dei gourmet vegetariani e vegani in uno stile definito “underground”. Ricorda una casa anche nel modus operandi, visto che non c’è nessuna brigata, ma un irripetibile one man show, con dodici corse spesso ispirate dall’orto, completo di alveari, e servite da Eddie in persona.

Crediti Wren Kitchens




“Non me lo aspettavo. È un vero onore essere nominato insieme a persone che rispetto profondamente e a ristoranti incredibili. Sono davvero orgoglioso di essere originario e di lavorare a Manchester, in una scena gastronomica così dinamica, sulla quale sono super contento di avanzare”, ha dichiarato, ancora incredulo ma felice di aver conquistato i riflettori. “È bellissimo essere riconosciuto per quello che sto facendo qui”.

Crediti Wren Kitchens



Vegetariano dai tempi dell’università, Shepherd sarà forse un sognatore, ma non è certo un improvvisato. Dopo un’esperienza importante con il suo mentore Samuel Buckley, ha girato le cucine del mondo, dal Messico alla Grecia, approfondendo in particolare lo studio sul vegetale, valorizzato tanto attraverso fermentazioni ancestrali che per via di distillazioni tecnologiche. “Ho lavorato nei ristoranti per dodici anni, poi sei anni fa ho aperto The Walled Garden, quando la cucina plant-based non aveva ancora preso piede. Ed è stato proprio ciò che mi ha motivato. Quando abbiamo comprato casa, già sapevamo cosa ne avremmo tirato fuori”.


La reazione del pubblico è stata straordinariamente favorevole: le persone si sono rapidamente rivelate molto aperte a nuove esperienze e disponibili a perdonare le piccole imperfezioni, soprattutto nel servizio, di un format autarchico. “Continuerò a fare ciò che sto facendo, cercando sempre di migliorare il menu”, assicura Eddie. “Lo vedo come un progetto in progress. Mi diverto a cucinare per le persone, quindi non prevedo cambiamenti nel prossimo futuro”.

Fonte: manchestereveningnews.co.uk

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Foto di copertina: Manchesterfinest

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