Weekend Wine

Villa Sparina, 10 anni e non sentirli: la straordinaria freschezza del Gavi prodotto nelle antiche vigne dei Moccagatta

di:
Marco Colognese
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Villa Sparina 10 anni copertina

L'azienda

Il contesto, sulle colline di Gavi, è uno di quelli che non si scordano facilmente, tra vigneti che si estendono tutt’intorno e la sobria eleganza di un resort di campagna che vorremmo come casa.



Il luogo in questione raggruppa Villa Sparina e qui si trovano tanto la cantina della famiglia Moccagatta, quanto le calde e confortevoli camere de L’Ostelliere e le sale accoglienti del ristorante La Gallina.



Racconta Massimo Moccagatta: “Mio padre amava questo lavoro e ha deciso di puntare su questa zona; noi siamo profondamente riconoscenti alla sua visione, perché trovare una cantina su un cocuzzolo di una collina, intuirne le potenzialità e farla crescere non è stato semplice. Inoltre, mai e poi mai lui avrebbe pensato a uno sviluppo in questa direzione: aveva in mente di fare vino con una sua identità ed era già stato un bel passaggio quello da produrre uva a inventarsi un’immagine e commercializzare vino con la propria etichetta.”


E invece adesso tutto qui funziona alla perfezione, con i 75 ettari di vigneti che costituiscono il cuore dell’attività e custodiscono gli altri cuori pulsanti di ristorante e albergo. È il 1974, anno di nascita di Massimo che con i fratelli Stefano e Tiziana conduce l’azienda, quando prende vita il progetto di Villa Sparina: “Il nonno è stato il primo a lavorare i terreni a impiantare i vigneti nella zona di Rivalta Bormida, vocata per Barbera e Dolcetto".



"Lì abbiamo ancora otto ettari a Barbera; papà ha iniziato a dare una mano al nonno e poi strada facendo, dal conferimento delle uve alla cantina sociale, gli è capitata l’opportunità e ha deciso di rilevare questa attività già esistente. Lui ama raccontare che in quegli anni tutti abbandonavano la campagna e qui era rimasta solo una signora vedova, non più in grado di gestire la conduzione a 75 anni. Il lavoro era molto faticoso e i contadini spingevano i figli verso le industrie, così questo caseggiato è stato abbandonato da tutti, a parte una famiglia.”



Per merito di Mario e Bruna Moccagatta si è quindi sviluppata quella che ora è un’attività importante e riconosciuta, anche grazie a una bottiglia che la rappresenta in modo particolarmente significativo e ha anch’essa una storia da raccontare: “Siamo arrivati a un momento in cui avevamo una grossa problematica: anzitutto producevamo un sacco di vini, una quindicina di etichette; poi non c’era assolutamente una riconoscibilità del brand sul mercato. Guardando ai competitor che prima di noi avevano fatto bene abbiamo deciso di metterci nelle mani di Giacomo Bersanetti, mancato purtroppo nel 2020, e con lui abbiamo studiato questa nuova bottiglia.



Ricordo come se fosse ieri quando mio fratello arrivò a un certo punto con queste tre bottiglie pensate da Bersanetti e me le fece vedere e dissi ‘questa è la nostra bottiglia’: lì ci potevano stare tutti i nostri vini, sia i bianchi sia i rossi. Prima di arrivare a questa proposta Bersanetti era stato sul nostro territorio un po’ di tempo, per dare alla bottiglia un’identità che fosse figlia e frutto di una realtà e di una terra".



"L’avevamo portato in un ristorante di lunga tradizione, Le Cantine del Gavi: c’erano una decina di bottiglie storiche, tra le quali una dalla particolare forma a cui si era ispirato; nello stesso modo in cui si era ispirato ai filari dei nostri vigneti che erano molto dritti –‘pettinati’, come diceva lui- per una frase (‘il vino come principio creativo’) riportata in etichetta su più righe.” Insomma, un’identità particolare, meditata e non inventata di sana pianta. La bottiglia, concepita nel 1995, arriva sul mercato nel 1997 ed è ancora attuale e riconoscibile: “Abbiamo notato che la semplicità dura più a lungo”.

Il vino

A proposito di longevità, vale la pena di parlare di “Villa Sparina 10 anni”, un vero e proprio Cru ottenuto da vigne storiche: “Per noi si tratta di un progetto molto ambizioso, perché è anche una sfida nel far capire a certe persone un po’ più restie che certi vini con caratteristiche e certi requisiti particolari, anche se sono bianchi italiani e magari a volte semplici Gavi di Gavi e non Chablis, Puligny Montrachet o Corton Charlemagne - che tutti comunque adoriamo – possono sorprendere".


"Soprattutto se lavorati in un certo modo, magari con vitigni autoctoni dall’acidità abbastanza spiccata come quella del Cortese, ma anche con una mineralità che si trova in vigne che hanno settant’anni, come il nostro Monterotondo, una vigna nella quale cerchiamo di entrare in punta di piedi; ci lavora un gruppo di 4 persone esperte per cercare di avere un equilibrio pazzesco delle uve già lì e cercare poi di preservarle nel miglior modo anche in cantina, coccolandole. Questo porta ad avere vini che ti danno grandi soddisfazioni, specie quando vengono bevuti alla cieca e rivelano ancora una grande freschezza.


E sono eleganza, finezza e appunto freschezza, quelle che vanno ricercate in un Gavi. Le abbiamo ritrovate insieme a una sorprendente armonia assaggiando una delle mille magnum prodotte nell’annata 2009. Affinamento di un anno separatamente in botti grandi e barriques e poi ancora nove mesi in acciaio; il riposo in bottiglia, prima di andare sul mercato, è di almeno dieci anni.


Un vino di grande carattere, con un’integrità perfetta, sapido e vibrante, con seducenti note balsamiche e una vivacità di sfumature tra spezie, frutta secca e menta riportando di tanto in tanto il naso nel bicchiere. E se non riuscite ad assaggiare una di queste bottiglie, provate a dimenticare in cantina anche un Gavi di Villa Sparina per qualche anno e vedrete…

Foto: Crediti Azienda Vinicola Villa Sparina

Indirizzo

Azienda Agricola Villa Sparina

Indirizzo: Frazione Monterotondo, 56, 15066 Gavi AL

Tel: 0143633835

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