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Anthony Bourdain: spunta materiale inedito dopo la sua morte, ecco il nuovo libro che farà discutere

di:
Alessandra Meldolesi
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bourdainlibropostumo

Laurie Woolever, assistente e ghostwriter di Anthony Bourdain per un decennio, gli ridà voce in un libro postumo che farà discutere.

La Notizia

Se ne è andato cogliendo di sorpresa il mondo, Anthony Bourdain, compianto chef e scrittore statunitense. Compresi i suoi collaboratori e forse un pezzo di sé, se è vero che non erano pochi i progetti in itinere, bruscamente interrotti. Fra di essi, una guida per viaggiare. La notizia è che la sua assistente di lunga data, Laurie Woolever, è riuscita a portarla a compimento con il titolo World Travel: an Irreverent Guide. Per riuscirci Laurie, la cui vita professionale si è mossa creativamente fra fornelli e giornalismo, ha attinto all’audio di un’ora e mezzo contenente il loro brainstorming, nonché ai ricordi di una frequentazione e collaborazione decennale. Nei fatti la redazione, iniziata prima di quel maledetto 8 giugno 2018, si è protratta per ben quattro anni.


Il risultato è una guida che si snoda attraverso 43 paesi. Ogni location contiene informazioni su come muoversi e dove soggiornare, ma l’attenzione, scrive Sarah Neilson su Eater, è tutta sulla relazione di Bourdain con i luoghi, le esperienze che vi ha compiuto, il cannocchiale del cibo per mettere a fuoco cultura, storia e spirito. Aneddoti che sono stati estratti dalle performance televisive e letterarie, ma anche dalle testimonianze degli amici, dei colleghi e soprattutto del fratello Christopher. Si scoprono così destinazioni originali e praticamente sconosciute, servite su piatti di fortuna con un pizzico di pepe e la giusta dose di aglio. La pubblicazione era originariamente prevista per il 2020, ma i lavori si sono prolungati e sboccerà sugli scaffali a breve, insieme alla voglia di ricominciare a viaggiare, con il nome di entrambi gli autori. In questi tempi complicati, vale tanto per vivere avventure virtuali a bordo della propria nostalgia, quanto per pianificare la tanto agognata ripartenza del turismo.


La Woolever era incappata nel turbolento Bourdain dopo aver lasciato la redazione di Wine Spectator per fare la mamma; il caso ha voluto che proprio in quel momento stesse cercando un’assistente e presto è diventata la sua ombra munita di laptop. “Tutto è iniziato da quel brainstorming del 2018, non avevo idea che potesse essere l’ultimo, ma mi rallegro che sia stato così esaustivo. L’ho registrato, fatto trascrivere e utilizzato come traccia per il libro. Ci sono state alcune deviazioni via via che scavavo, mi guardavo intorno e capivo gli elementi necessari per costruire un intero capitolo. In certi casi non c’era abbastanza, ho dovuto tagliare oppure aggiungere qualcosa. Qualche mese dopo la morte di Tony, ho ricominciato sul serio e mi sono immersa in tutto il lavoro che aveva messo al mondo: ho guardato gli episodi, riletto i libri, ascoltato gli audiolibri e consultato la nostra corrispondenza. 


Per 10 anni ci siamo scambiati e-mail ogni giorno, quindi c’era un sacco di roba interessante in quell’andirivieni di dettagli sui luoghi dove si trovava o che avrebbe voluto visitare. Inoltre conoscevo molte persone con cui aveva collaborato nei suoi show televisivi, che sono state di grande aiuto. Ho avuto molte conversazioni con registi, produttori ed editori, ripercorrendo le memorie di chi lo aveva aiutato. Tony aveva in mente di scrivere una dozzina di saggi e pianificava di farlo nell’estate del 2018. Ma non ce l’ha fatta. Quindi ho dovuto riempire il tutto con qualcosa. La soluzione più naturale era chiedere contributi ad altre persone, fra cui il fratello. Ha firmato tre saggi, poi via via che i capitoli prendevano forma, ecco che magari serviva un po’ più di contesto. Tutti questi contributi sono arrivati così, pensando: c’è qualcuno che conosco, che ha avuto un bel momento in onda con Tony, o è stato molto utile dietro le quinte con Tony. Le informazioni pratiche arrivano da qualsiasi parte, soprattutto show. Per esempio in The Layover c’è così tanta informazione di servizio; ho un bel mucchio di guide e ovviamente il buon vecchio Internet”.


“Ci sono così tanti posti nel libro che non ho mai visitato. Il mio piano originale era quello di usare una parte degli anticipi dell’editore per vederne più che potevo. Ma non è andata così. Mi sono divertita a scavare e imparare di un luogo dove non ero mai stata. In certi casi è stato leggendo il materiale supplementare che Tony aveva impiegato per prepararsi e girando intorno ai luoghi per capirli meglio, al fine di distillarne qualcosa che fosse utile a qualcuno. È stato molto soddisfacente, ma anche difficile ed emozionante. All’inizio mi è sembrata una montagna impossibile da scalare, finché cercavo di farlo da sola. Con Tony al fianco sarebbe stato un processo molto diverso. Ma è stato anche utile lavorare attraverso lo shock e il lutto, sedermi con questa persona, il meglio delle sue opere e trarne qualcosa che auspico possa continuare e preservare la sua eredità”.

Ma non è ancora finita: Laurie sta attualmente lavorando alla storia orale di Bourdain, che uscirà il prossimo mese di ottobre. Si tratta di un libro che raccoglie le testimonianze di un centinaio di persone che hanno popolato la sua vita, scritto in gran parte durante il lockdown. E milioni di fan stanno già inforcando gli occhiali.

Fonte: eater.com

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