La sfida del cambiamento stilistico è in corso; occorre esser cauti, mantenendo il legame con il territorio, per poter evolvere insieme al mercato.
In copertina l'Amarone Bertani
Sabato 3 e domenica 4 febbraio l’Amarone della Valpolicella è tornato protagonista presso la prestigiosa cornice del Palazzo della Gran Guardia a Verona. L’evento, ormai giunto alla sua 20esima edizione, è stato organizzato dal Consorzio Vini Valpolicella con il sostegno di Banco BPM, Generali Italia con la sua business unit Cattolica, Italsughero, Grafiche Valpolicella, Enartis e con il patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Verona. Per l’occasione, 70 cantine hanno fatto assaggiare l’ultimo millesimo disponibile - 2019. Banchi d’assaggio con i produttori, un convegno dedicato al clima, produzione e mercati, ed una sala di degustazione riservata alla stampa: è questo, in breve, il programma della due giorni che ha visto riuniti appassionati, operatori del settore e giornalisti.
2019
Una delle migliori annate recenti in Valpolicella. Il panel di degustazione del Consorzio le ha attribuito cinque stelle, definendola di elevata qualità sensoriale, con profumi e sapori che rispecchiano in modo moderno e preciso le caratteristiche della denominazione. Per quanto riguarda la longevità, sempre a detta del panel, il millesimo 2019 dimostra di avere un grande potenziale, senza sacrificare freschezza ed immediatezza di beva, in linea con i trend di mercato.
L'annata 2019 è stata caratterizzata da un andamento climatico abbastanza equilibrato. La primavera è iniziata calda e siccitosa per poi mutare in fresca e piovosa, garantendo un buon livello di riserve idriche nei terreni, fondamentali per affrontare l’estate calda e soleggiata, dove il caldo è stato spesso opprimente con picchi di 38°C. Tale andamento climatico ha fatto sì che il ciclo vegetativo della vite fosse generalmente in ritardo inizialmente, a causa di freddo e pioggia, per poi riallenearsi alle medie stagionali grazie ai mesi caldi, permettendo una buona maturazione delle uve che sono state vendemmiate verso la metà di settembre.
I cinque migliori assaggi
Durante Amarone Opera Prima si è avuto accesso ad un panel composto da 73 vini serviti alla cieca dalla squadra di sommelier di AIS Verona. Purtroppo, due referenze sono state esaurite presto (Costa Arente e Prà), pertanto i vini assaggiati effettivamente sono risultati 71. Eccone i cinque migliori, in ordine alfabetico per cantina.
Bertani - Amarone della Valpolicella DOCG Valpantena
Il blend è costituito da 80% Corvina Veronese e 20% Rondinella, con età media delle viti di 15-20 anni, coltivate in Valpantena, area posizionata a cavallo tra la Valpolicella Classica e la zona orientale. I vigneti si trovano ad un’altitudine di circa 300 m s.l.m.; i suoli risultano marno-calcarei nella parte est della valle e argilloso-calcarei ad ovest.
Le uve appassiscono nei fruttai della cantina di Grezzana. In seguito alla fermentazione con lunga macerazione sulle bucce, il vino matura in botti da 30, 54 e 75 hL per 24 mesi, seguiti da altri 6 mesi in bottiglia, prima di esser rilasciato sul mercato. Il vino appare di colore rosso rubino medio. Al naso si percepiscono immediatamente note intense di mora, amarena, chiodi di garofano e liquirizia. L’acidità è marcata durante l’assaggio, i tannini risultano ben presenti ma setosi. Il vino nel complesso risulta fine, piacevole e di grande beva, già disponibile in commercio.
Camerani, Adalia - Amarone della Valpolicella DOCG Ruvaln
Un vino ottenuto da 40% Corvina, 40% Corvina Grossa e 20% Rondinella che crescono nella Val di Mezzane (est di Verona), 400 m s.l.m., su terreni calcarei di medio impasto. Gli impianti risalgono al 1997.
Dopo esser state vendemmiate nei primi giorni di ottobre, le uve incontrano un appassimento naturale in fruttaio di tre mesi circa, per poi essere diraspate, pressate in maniera soffice e fermentate con lieviti indigeni in vasche d’acciaio, con macerazione di circa un mese. L’affinamento avviene in botti di rovere da 25 hL per 24 mesi.
Di colore rosso rubino medio, al naso sprigiona intense note di ciliegia, fragolina di bosco, rosa e prugna disidratata. Il vino appare in ottimo equilibrio, caratterizzato da una rinfrescante acidità e da tannini ben integrati, con un sorso gustoso. Il vino è già stato rilasciato sul mercato.
Piccoli - Amarone della Valpolicella DOCG La Parte
Corvina, Corvinone, Rondinella ed Oseleta coltivate sul Monte La Parte, 300 m s.l.m., a Parona in Valpolicella, dove sorgeva una cava di tufo nei primi del Novecento. Pertanto, il suolo è composto da tufo e calcare. L’età dei vigneti è di almeno 35 anni.
Le uve vengono appassite per minimo 100 giorni su plateaux in fruttaio, dopodiché prende piede la fermentazione in acciaio con macerazione sulle bucce per un mese. Affinamento in botti di rovere francese da 30 hL per almeno cinque anni, seguiti da almeno un altro anno in bottiglia. Di conseguenza, il vino in assaggio risulta un campione da botte. Bisognerà attendere il 2027 per la sua commercializzazione.
Alla vista si presenta di colore rosso rubino intenso. Mirtilli, chiodi di garofano, liquirizia ed amarena sono gli aromi dominanti nel suo profilo aromatico. Si tratta di un vino fruttato e succoso, dalla vibrante acidità con un finale che lascia una piacevole nota balsamica.
Secondo Marco - Amarone della Valpolicella DOCG Classico
Ci troviamo nel cuore della Valpolicella Classica, più precisamente a Fumane, a 150-170 m s.l.m., e le uve che prendono parte al blend attuale sono 50% Corvinone, 40% Corvina, 10% Rondinella, raccolte da vigneti di età 35-40 anni. I suoli sono argillosi e calcarei.
Appassimento di circa 120 giorni, per poi proseguire con fermentazione e macerazione sulle bucce di 90-100 giorni. L’affinamento avviene in botti da 50 hL per quattro anni, più altri due in bottiglia.
Un brillante rosso rubino illumina il calice. Al naso si percepiscono immediatamente mirtilli, fragolina di bosco, chiodi di garofano e fico disidratato. Nonostante si tratti di un campione da botte, il vino appare già molto piacevole, con ottime prospettive future, caratterizzato da una vivida acidità, tannini maturi e da una lunga persistenza. Il vino sarà pronto per il mercato nel 2027.
Tenuta Santa Maria Valverde - Amarone della Valpolicella DOCG Classico
Vigneti di almeno 20 anni di età, sulla collina di Marano di Valpolicella a 500 m s.l.m. su un terreno basaltico, ricco di minerali. Il blend è composto da 15% Corvina, 15% Corvinone, 30% Rondinella, 30% Molinara e 10% Oseleta.
L’appassimento dura circa 120 giorni. Fermentazione in tini di legno di ciliegio e rottura soffice della buccia, con delestage ogni 20 giorni. L’affinamento si svolge in tonneaux di rovere francese da 500 L per sette anni, ed in bottiglia per altri due. Anche in questo caso si tratta di un campione da botte, in quanto il vino sarà pronto nel 2029.
Alla vista, il vino risulta di colore rosso rubino medio. Al naso invece, si percepiscono subito gli aromi di viola, ribes rosso, pepe bianco e vaniglia. L’acidità è spiccata, così come i tannini che risultano eleganti. L’alcol, ben presente, è perfettamente integrato, confermando la raffinatezza del vino ed il suo grande potenziale.
I 71 campioni assaggiati durante Amarone Opera Prima evidenziano il fatto che l’Amarone della Valpolicella abbia appena iniziato una mutazione di stile. Di anno in anno, sono sempre più le aziende che passano da vini concentrati ed opulenti ad uno stile più contemporaneo, e quindi vini freschi e di pronta beva. Questo cambiamento è dettato dal mercato e, pertanto, necessario. Che poi non è altro che uno stile incontrato dall’Amarone della Valpolicella in passato, parecchi anni fa, in cui vi era una maggior valorizzazione delle varietà autoctone della Valpolicella. Tuttavia, questa evoluzione richiede tempo e dedizione.
I risultati li si potranno apprezzare solamente tra qualche anno, poiché ciascuna azienda ha a disposizione un solo tentativo annuale, dettato dal ciclo naturale con la vendemmia. Inoltre, ci si deve attenere a tempi di lavorazione molto lunghi (appassimento ed affinamento), ed infine, si dovrà prestare particolare attenzione al contenimento della gradazione alcolica. Sono sempre più i consumatori che ricercano vini con un minor tenore alcolico, come dimostra la crescita del mercato dei vini alcohol free. Secondo gli ultimi dati forniti da IWSR, vi è stato un incremento del 5% in volume, durante il 2023, nel consumo di vini senza o a basso contenuto alcolico tra i TOP10 mercati (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Sud Africa, UK, USA) che rappresentano il 70% dei volumi no/low-alcohol.
Detto ciò, sarà fondamentale che l’intero gruppo Valpolicella risulti unito in questo progetto per valorizzare al meglio l’Amarone, ma non solo. Occorrerà saper dialogare e confrontarsi ancor di più rispetto a quanto fatto fino ad ora, al fine di sperimentare ed implementare nuove tecniche sia in vigneto che in cantina. Solamente con la dovuta collaborazione di tutte le figure interessate e rispettando il territorio, l’Amarone della Valpolicella potrà consolidare il successo che merita.
