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Wine Spectator: è italiano il miglior vino del mondo per la classifica 2023

di:
Francesca Feresin
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copertina brunello di montalcino argiano ok

A produrre il miglior vino del mondo 2023 è Argiano, che con la sua tenuta a sud - ovest di Montalcino stupisce per eleganza e storicità.

La classifica

Qual è il miglior vino del 2023 secondo Wine Spectator? La risposta si trova nascosta nella tenuta di Argiano, a sud - ovest di Montalcino. Proprio qui vede infatti i natali il Brunello di Montalcino Argiano 2018, un vino prodotto senza compromessi grazie a vigne che vanno dai 25 ai 50 anni, caratterizzate principalmente da suoli marnosi, invecchiato in botti di rovere di Slavonia per almeno due anni, e poi affinato per lungo tempo in bottiglia prima dell’immissione sul mercato.“Per la sua tradizionale espressione del Brunello, la sua qualità e il suo valore, l'Argiano Brunello di Montalcino 2018 non è solo una rappresentazione di spicco della regione, ma è il nostro Vino dell'Anno” queste le parole di Bruce Sanderson Senior, editor della rivista americana, considerata da oltre trent’anni la bibbia del vino a livello mondiale.

tenuta di argiano 2
 

L'Argiano 2018 diventa così il secondo Brunello ad aggiudicarsi il premio più ambito a livello globale, dopo l'affermazione di Tenuta Nuova di Casanova di Neri, nel 2001, e il quinto 'Wine of The year' nella storia - tutta toscana - dell'Italia premiata da Wine Spectator. Citata dal Carducci a fine ‘800, "Mi tersi con il vin d'Argiano, il quale è buono tanto”, Argiano è una proprietà con 57 ettari di vigneto, di cui quasi 22 destinati al Brunello e 10 al Rosso di Montalcino. La sua storia, da più di 500 anni, s’intreccia con quella di Montalcino, come testimonia Villa Bell’Aria, l’edificio cinquecentesco che domina la tenuta e che rappresenta l’ultima villa rinascimentale nel comune di Montalcino.

tenuta di argiano
 

Passata di proprietà fra le varie famiglie nobiliari di origine senese qui succedutesi, la Villa nell’800 giunge nelle mani di Ersilia Caetani Lovatelli che fece conoscere i vini di Argiano nei migliori salotti dell’epoca. Nel 2013, l’azienda passa alla famiglia brasiliana Esteves, appassionata di Rinascimento toscano e amante di Montalcino e dei suoi vini. A guidare dal 2012 Argiano è Bernardino Sani, in qualità di amministratore delegato ed enologo. “È la vetta di un traguardo per tutto il territorio” - così Sani descrive il raggiungimento di questo ambito premio. “Dopo dieci anni di duro lavoro, partito in vigna con un progetto di micro-mappatura dei vigneti e proseguito in cantina con un forte lavoro qualitativo volto a fare vini espressione di un territorio, che è culminato anche con il restauro della Villa Argiano riportata agli antichi splendori, siamo orgogliosissimi di questo riconoscimento”.

Brunello di Montalcino Argiano 2018 2
 

Dal 2014, assieme all’agronomo Francesco Monari, Sani ha avviato un progetto di investimenti e ristrutturazione produttiva, incentrata in particolare sui vigneti e sul Sangiovese. Identità, Tradizione ed Equilibrio: sono queste le parole chiave che descrivono al meglio la filosofia di Argiano. L’Identità, dunque il legame con Montalcino e con i micro-terroir aziendali, con la produzione di vini di grande struttura, profondi e longevi; la Tradizione, intesa come vinificazioni rispettose dell’uva di partenza e uso mai invasivo dei legni, e infine l’Equilibrio concepito come valorizzazione di tutta l’eleganza di cui è capace il Sangiovese Grosso in questi luoghi.

tenuta di argiano 1
 

Trovi qui la classifica completa di Wine Spectator 

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