I 10 vini della settimana di Luca Gardini
I migliori vini d’Italia scelti da Luca Gardini
ROSSI
I Greppi
Bolgheri DOC Greppicaia 2019

Aria di rinnovamento e nuove sfide, vissute in continuità con la gestione passata a I Greppi, l’importante azienda fondata nel 2001 da Alessandro Landini ed acquistata nel 2017 dall’imprenditore e geologo irlandese Neil McMahon, che ha portato i suoi intendimenti e la vision a servizio del territorio. 14 ettari di Bolgheri DOC (su un totale di circa 23), con la particolarità della vicinanza con i laghetti de I Grappi Cupi, terreno, esposizione e microclima di grande peculiarità. Tra le poche, ma tutte eccellenti, etichette, bellissimo, come al solito, questo taglio bordolese da Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Naso di grande completezza, ribes nero, tocchi di gardenia e macchia mediterranea, poi eucalipto. Palato croccante, con tannini salmastro-sapidi, chiusura con ritorno fruttato-floreale.
Cantina di Bolzano
Alto Adige DOC Lagrein Riserva Taber 2020

Cantina Produttori Bolzano è un’icona del territorio altoatesino, dato che nasce già nel 1908, nel quartiere termale di Gries, dove 30 agricoltori locali si consociano a 18 viticoltori della zona di Santa Maddalena, l’idea embrionale di ‘fare sistema’ per commercializzare quello che già ai tempi era già considerato l’alfiere locale, ovverosia il Lagrein. Il successo dura tuttora, anche grazie a questo Taber, una delle creazioni più raffinate di casa. Da vigne ottuagenarie collocate a Gries, a circa 250 metri slm, con terreni alluvionali, un vino dall’estratto spettacolare. Fermentazione in legno, affinamento in barrique e botte grande, al naso note di mora in marmellata e alloro, con tocco finale di eucalipto, bocca di tensione e densità, con tannini iodati e ritorno fruttato-officinale. Profondità e grande equilibrio.
Riecine
Chianti Classico DOCG 2020

Gaiole in Chianti, un’azienda dalla storia ormai cinquantenaria, che si deve all’intuito di John Dunkley e della moglie Palmina, capace comunque di mantenere il proprio livello costantemente elevato nonostante il trascorrere del tempo. Precisione e accuratezza in vigna, molta cura anche in cantina, per vini dall’ottima definizione gustativa. Il Classico 2020 assaggiato in anteprima darà ottime soddisfazioni anche con il trascorrere del tempo. Naso di piccoli frutti rossi, lampone, poi rosa canina e zest di clementina. Bocca di bella densità, con tannini salmastri e ritorno fruttato-floreale.
BIANCHI
KuenHof
Alto Adige DOC Sylvaner 2020

Una piccola chicca collocata nella bellezza frastornante della Valle Isarco, Mara, due passi da Bressanone, in Alto Adige. Un podere che ha alle spalle ben 800 anni di grande rinomanza vitivinicola, da almeno due secoli sotto la guida sapiente di famiglia Pliger. Suoli scoscesi, collocati tra i 500 e i 700 metri slm, con terreni composti da sabbia, argilla e scisti. Idee di continuità con la tradizione, per una viticoltura di stampo classico. Questo Sylvaner ne è un po’ l’emblema. Affinato per quasi la metà della massa in botti di acacia, ha note di salvia limonata al naso, bergamotto, tocchi di pesca tabacchiera, poi mentolata sul finire. La beva è salmastro-sapida, succosa, molto persistente.
Monte Zovo
Lugana DOC Le Civaie Terralbe 2021

Caprino Veronese, ai piedi del Monte Baldo, è lo scenario dove famiglia Cottini, prima coltivatori-conferitori, poi, dalla metà degli anni ’90, produttori a marchio proprio, hanno trovato la propria affermazione nel mondo vitivinicolo. Ora l’azienda familiare, completata dai figli Michele e Mattia, è arrivata a 140 ettari coltivati tra Caprino, Tregnago e Desenzano, tradotti in quasi 1,5 milioni di bottiglie prodotte. Eppure, i valori trasmessi sono quelli di un tempo, ovverosia conduzione biologica, sostenibilità a biodiversità in vigna. Testimonianza, tra le altre, è questo Lugana dalla zona di Torre di San Martino della Battaglia, versante lombardo del basso Lago di Garda, con suoli composti da argille bianche. Litchi, ananas e chinotto, poi sambuco, al naso, bocca croccante e salmastra, di bella densità, finale con ritorno delle sensazioni di frutta tropicale.
BOLLE
Cà Rovere
V.S.Q. Metodo Classico Brut Nature Millesimato 2015

Forse uno dei territori dalle potenzialità più inesplorate (almeno a livello di rinomanza internazionale), i Colli Berici devono parte del loro fascino al fatto di essere prodotto di affioramenti a predominanza calcarea di terreni anticamente, circa 10 milioni di anni fa, sommersi dal mare. Un territorio la cui grande vocazione agli spumantizzati non è scoperta recente, ma evidente in diverse etichette, tra cui quelle di famiglia Biasin, arrivata alla terza generazione di attività. Questo Brut Nature è un prodotto di grande completezza, naso con note di limone, pesca bianca, poi timo cedrino, bocca sapida, croccante e molto tesa, con ritorno agrumato.
Ca' de Pazzi
Franciacorta DOCG Brut Satèn Raffa

La nuova, freschissima cantina di Erbusco, esplicitamente improntata su visioni non ortodosse, che nasce, appena nel 2018, dalla voglia di sperimentare di due giovani amici, che trasfigurano nel loro progetto vitivinicolo molta, genuina, iconoclastia, come confermato dalle etichette e dai ‘nomignoli’ dei vini, che raffigurano animali antropomorfi. Di contro, si tratta di Metodi Classici di grande rigore, con stile di bevibilità e freschezza, davvero un inedito nel panorama franciacortino. Come questo Satèn, Chardonnay in purezza per 24 mesi sui lieviti, naso di tiglio, pompelmo rosa e rosmarino, bocca croccante e densa, molto beverina, con fragrante persistenza e ritorno agrumato-officinale.
ROSATO
Lenotti
Bardolino DOC Classico 2021

Un’azienda di grande storicità nella zona del Bardolino Classico, con attestazioni fin dal 1906, poi modernizzata progressivamente, a partire dal 1968, grazie a Giancarlo, che con investimenti costanti, in vigna e in cantina, ha portato la realtà familiare a risultati qualitativi di grande spessore. Molte etichette, diverse specialità, tra cui scelgo questo Bardolino Classico, proveniente da terreni morenici e ghiaiosi collocati nella zona collinare della riva orientale del Lago di Garda. Corvina, Rondinella e varie altre uve rosse, ha naso di bella speziatura, mirtilli, poi pepe in grani e timo, con sferzate balsamiche sul finire. La bocca è densa e di tensione, con ritorno fruttato-speziato e bella persistenza.
DOLCE
Castello della Sala – Antinori
Umbria IGT Muffato della Sala 2018

Nella complessa, stratificata e multiforme, oltre che di vastissimo, indiscutibile successo, attività vitivinicola di Marchesi Antinori, la tenuta di Castello della Sala ci ha ormai abituato a regalare chicche di grande spessore. Come è il Cervaro, da anni tra i migliori vini bianchi italiani, ma non è da dimenticare il meraviglioso Muffato, una perla di manifattura che nasce in pianta, all’uso francese, da grappoli attaccati dalla Botrytis Cinerea. Blend composto per il 60% da Sauvignon Blanc, per il 40% da Grechetto e per la restante parte da Traminer e Riesling, naso con note di frutta secca tostata, albicocca candita, zafferano, biancospino e miele di acacia. Palato sapido, teso e succoso, con lunghissima persistenza
NATURALE
MONTE BRÉCALE
Rosso Frari 2018

Un’attività risalente ai primi anni del secolo scorso, collocata a Fontanafredda di Cinto Euganeo, a sud della provincia di Padova, all'interno del Parco Regionale del Veneto. Nel 1999 Franco Sinigaglia riprende per mano la tradizione, insieme alla moglie Fabrizia e al figlio Matteo. Approccio sostenibile in vigna, con piante che hanno fino a 40 anni d'età, con certificazione biologica fin dal 2015. Grande attenzione in vigna, ma soprattutto un microclima dove suolo, a trama marnoso-trachitica, e la ventilazione, conferiscono verticalità e sapidità inconfondibile ai prodotti finiti. Tra le etichette questo Rosso da Merlot e Cabernet Franc, affinato in barrique per 18 mesi, ha davvero tempra unica. Susina e viola selvatica al naso, tocchi di alloro, bocca salmastro-sapida, con ritorno fruttato.