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Ennesimo colpo di scena da parte di Vladimir Putin: questa volta nel suo mirino sono incappati la Francia e il suo Champagne. Lo “zar” di Russia, infatti, ha firmato nei giorni scorsi una legge secondo cui la parola shampanskoye, traduzione diretta di Champagne in russo, è ora riservata esclusivamente alle aziende vinicole nazionali. Champagne in caratteri occidentali, infatti, potrà ancora apparire sull’etichetta principale in Russia, ma l’etichetta posteriore dovrà riportare la dicitura “vino spumante”.

Immediatamente il Comité Champagne francese ha definito “scandalose” le nuove regole di etichettatura in Russia e il ministro del commercio estero francese Franck Riester ha twittato che “non ci sarà alcun compromesso sulla difesa degli interessi dei nostri produttori di Champagne”. La legge sottoscritta da Putin è ancora in fase di studio e valutazione Oltralpe, dunque si attendono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni. “Nessuno credeva veramente che sarebbe successo. Siamo ancora un po’ incerti sulle conseguenze precise”, ha affermato il direttore generale di Comité Champagne Charles Goemaere. Certo è che un effetto immediato c’è stato e tutte le spedizioni di Champagne diretto in Russia sono state momentaneamente annullate per prevenire il rischio che le bottiglie vengano bloccate al confine russo.


Lo shock per i produttori del prestigioso vino francese nello scoprire che non sono più autorizzati a usare il loro nome è stato notevole, come si può facilmente immaginare; Goemaere, tuttavia, si dice fiducioso che le spedizioni possano riprendere il prima possibile, sperando in una risoluzione della controversia a livello diplomatico. “La prima cosa è chiedere alla Francia e ai funzionari dell’UE di contattare le loro controparti russe. Vogliamo capire esattamente la logica di questa nuova legge, per cercare di trovare una soluzione”, continua Goemaere.


Quella dello Champagne è una denominazione protetto nell’UE e in più di altri 120 Paesi e il Comité Champagne si è sempre distinto per aver difeso a spada tratta i diritti dei suoi produttori. Monsieur Riester, ministro del commercio estero francese, rispetto alla diplomazia di Goemaere si è posto su una linea più dura dichiarando: “Non esiteremo a perseguire la Russia in seno all’Organizzazione mondiale del Commercio (OMC), se necessario”.
Fonte: decanter.com