La Notizia
Sallie Anne rappresenta la sesta generazione della famiglia Robinson, originaria di
Daufuskie, una remota isola della Carolina del Sud al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Un cognome che è quasi un destino, visto che
Sallie Ann non avrebbe dovuto nascere sull’isola che dagli etnografi è accreditata come la patria della cultura Gullah, plasmata in questi luoghi dall’incontro dei costumi e delle tradizioni importate nel XVIII° secolo da persone schiavizzate afroamericane lungo la costa e le isole marittime della Carolina del Sud.
Crediti Butch Hirsch Photography
Una cultura che si riflette oggi nel cibo, l'arte, la musica, la spiritualità e la lingua e che viene preservata proprio da Sallie Ann. Quando era incinta, mentre faceva visita ai genitori sull'isola, la sua mamma è entrata inaspettatamente in travaglio. Un'ostetrica le è corsa in aiuto, facendo venire al mondo la piccola. Attratta dalla bellezza della costa e confortata dalla presenza dei familiari, la madre di Sallie Ann decise allora di rimanere in una delle piccole case dei suoi, costruite dai primi schiavi liberati in grado di possedere la terra
. Il destino ha segnato fin dalla nascita la vita di Sallie Ann che, dal canto suo, è sempre stata attratta dall’isola, nonostante la lontananza dalle città americane e la vita priva di confort. Crediti Monica Herndon- Times
Nonostante le difficoltà di accesso all’isola, visto che è priva di ponti con la terraferma e i traghetti sono rari, la marcia dello sviluppo con le sue frotte di turisti non si è fermata e, di fronte a questa ondata che ha messo a rischio le tradizioni
, Sallie Ann Robinson si è sentita investita della missione di preservare la cultura e la tradizione gastronomica dell'isola. Crediti Haig Point
Oggi, i visitatori prendono il traghetto da Hilton Head per arrivare a Daufuskie, sbarcando in un porto turistico che si trova vicino ad un resort abbandonato, circondato da un campo da golf progettato da
Jack Nicklaus. I più fortunati si immergono nelle strade principali, per percorrere poi le sterrate laterali fiancheggiate dalle belle querce dell'isola
, in quello che viene descritto come il solo e autentico Gullah Tour di Sallie Ann. La Robinson condivide con loro la storia locale, mista con i personali ricordi dell'infanzia e le ricette della tradizione familiare, cucinando spesso per intere tavolate di persone. Crediti Dawna Moore Photography
La costante allegria del carattere di Sallie Ann non deve far perdere di vista la natura seria del suo impegno sociale, non solo come guida turistica. La sua è una corsa contro il tempo.
Cresciuta negli anni '60, ha affermato che la vita su Daufuskie era un paradiso rurale, dove tutti erano uguali e con le stesse possibilità: “
Le ragazze potevano fare tutto ciò che facevano i ragazzi”, ha detto alla BBC
. “Avevamo il cibo migliore; avevamo i vicini migliori. Sono cresciuta con un mix di vicini che conoscevamo come famiglia e amici”.
Crediti Deborah Llewellyn
Ricorda anche il suo periodo alle elementari come studentessa di
Pat Conroy, scrittore famoso che ha descritto la Robinson nel suo libro
The Water is Wide. Nel libro Sallie Ann è Ethel, una studentessa con un futuro illimitato davanti a sé
. Conroy nel tempo è diventato un sostenitore di Sallie Ann, investendo anche nel primo dei tre libri di cucina che lei ha scritto per celebrare la tradizione culinaria di Daufuskie. Attraverso questi libri, la Robinson ha presentato
le ricette Gullah della famiglia: una miscela di usanze alimentari dell'Africa occidentale e centrale con ingredienti e materie prime delle coste del sud degli Stati Uniti.
Molti piatti sono a base di frutti di mare e carni locali facilmente reperibili che richiedono cotture lente per molte ore. Foto da locallifesc.com
Dopo la laurea, Sallie si è trasferita in America e ha lavorato come chef ed educatrice alimentare, crescendo tre figli. Come chef ha portato in primo piano la cucina Gullah attraverso la collaborazione con lo
Smithsonian Institution di Washington DC nel 2011.
Ha inoltre tenuto viva la tradizione gastronomica della sua isola, lavorando per la Georgia Public Broadcasting, per Food Network e per Travel Channel. Tuttavia, a Sallie Ann Robinson mancava Daufuskie. “
Ho davvero un debole per la pace e la tranquillità che Daufuskie offre. Non importa dove fossi o in quale città vivessi, si trattava sempre di tornare a Daufuskie. Gli antenati mi dicevano letteralmente che dovevo tornare a casa”.
Crediti Carrie Hirsh
L’isola purtroppo nel tempo è molto cambiata. La vita negli anni Sessanta era dura per gli abitanti. Il trasporto che avrebbe permesso ai residenti di lavorare nelle vicine Hilton Head o Savannah, ma purtroppo era estremamente limitato. Ancora oggi, il traghetto funziona solo fino alle 16
. La contaminazione operata dai deflussi industriali nelle acque ha devastato la più grande industria dell'isola, l'allevamento di ostriche. Foto da Unsplash
Nei decenni successivi i residenti si sono trovati di fronte a una scelta difficile: partire per trovare opportunità sulla terraferma o rimanere e vivere della terra nell’isola. Molti hanno scelto di andarsene e, quando i loro genitori sono morti, non sono stati in grado di tornare
. I cottage Gullah, a volte chiamati anche "case delle ostriche", alcuni costruiti nell’Ottocento, sono caduti in rovina; le terre rimaste inutilizzate; i luoghi trascurati. La popolazione di Gullah, che un tempo contava centinaia di persone, è scesa a sole 21. Crediti Mill Village Farms Culinary Concerts
Quando Robinson è tornata nel 2016 ha iniziato a lavorare con una compagnia turistica locale, raccontando le storie dell’isola, certa che educare i visitatori avrebbe aiutato ad ampliare il sostegno pubblico per la cultura Gullah. La necessità di continui finanziamenti, ha fatto sì che la Robinson decidesse dar vita alla sua organizzazione di beneficenza, finalizzata appunto a ripristinare i riferimenti culturali di Daufuskie. Da allora ha aiutato nella conservazione delle case originali dei Gullah, sponsorizzando anche la pulizia delle pietre funerarie nel cimitero.
Foto da Unsplash
Oggi, Sallie Ann spera che quando il turismo riprenderà, i suoi sforzi porteranno nuovi fondi per i progetti di conservazione e restauro più urgenti. I suoi sforzi hanno attirato l’attenzione dei media e di recente, Netflix ha sponsorizzato il documentario: High on the Hog: How African American Cuisine Transformed America. Fonte:
BBCFoto di copertina:
Crediti Mill Village Farms Culinary Concerts