Partono le scommesse. Chi mangiava più carne? Chi più pesce? La dieta degli antichi romani si differenzia tra i due sessi. E a scoprirlo non sono gli italiani, ma gli inglesi.
La notizia
Sfido chiunque a ricordarsi cos’ha mangiato la settimana scorsa. Molto spesso ci si mette a letto ignari del tutto di cosa si è inzuppato nel latte meno di 15 ore prima. Conoscere la dieta dei nostri antenati potrebbe sembrare allora impossibile. Figurarsi quella degli antichi romani.Eppure, un gruppo di ricercatori dell’Università britannica di York ce l’ha fatta, ricostruendo la dieta degli abitanti di Ercolano uccisi dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La verità è scioccante. La dieta era differenziata nei due sessi: gli uomini mangiavano più pesce e cereali, mentre le donne consumavano più prodotti animali e ortofrutticoli. Una scoperta unica, ottenuta analizzando gli amminoacidi costituenti le ossa di 17 individui adulti che gli inglesi hanno osservato lavorando a stretto contatto con il Parco archeologico di Ercolano, quello di Pompei e il Museo delle civiltà di Roma. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances.
“I resti di coloro che morirono a Ercolano nel 79 d.C. offrono un’opportunità unica per esaminare gli stili di vita degli individui di un’antica comunità che sono vissuti e deceduti insieme”, spiega l’archeologo biomolecolare Oliver Craig, a capo del BioArCH team dell’Università di York. “Le fonti storiche alludono spesso a un accesso differenziale alle risorse alimentari nella società romana, ma raramente forniscono informazioni dirette o quantitative”.
Grazie a un nuovo approccio per l’analisi degli amminoacidi delle ossa, e in particolare dei loro isotopi di carbonio e azoto, i ricercatori sono riusciti a trovare “differenze significative nelle proporzioni di alimenti di origine marina e terrestre consumati da maschi e femmine, il che significa che l’accesso al cibo era differenziato in base al genere”, aggiunge Craig. Questa consuetudine si trova anche in altri luoghi dell’Italia di epoca romana.
“Gli uomini erano più direttamente coinvolti nella pesca e nelle attività marittime, generalmente occupavano posizioni privilegiate nella società ed erano liberati dalla schiavitù in un’età più precoce, cosa che permetteva loro di avere maggiore accesso a beni costosi come il pesce fresco”, spiega la prima autrice dello studio, Silvia Soncin.
L’analisi degli isotopi ha permesso inoltre di quantificare gli alimenti inclusi nella dieta degli antichi abitanti di Ercolano: dai risultati emerge che pesce e frutti di mare erano più abbondanti che nell’odierna dieta mediterranea, mentre la proporzione di cereali è rimasta più o meno simile.
Fonte: ansa.it
Foto: Crediti Parco Archeologico di Ercolano /Beni Culturali
Sito web: ercolano.beniculturali.it
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