I ricercatori del Crea hanno realizzato un pane che mantiene intatte le caratteristiche chimico-fisiche sensoriali con una shelf-life di 90 giorni. Ecco come viene preparato.
La Notizia
Non è più il caso di dire il pane del giorno dopo, ma forse il pane di tre mesi fa. Il consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea - Cerealicoltura e Colture Industriali) ha infatti realizzato un pane di grano duro iposodico, cioè ottenuto dalla riduzione del sale da cucina nell’impasto, che resta buono per 90 giorni mantenendo intatte le caratteristiche chimico-fisiche sensoriali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Foods”. La sperimentazione rientra nel progetto “Impiego e valutazione di fibre e sostanze nutraceutiche per l’ottenimento di prodotti da forno salutistici” e finanziato dalla Regione Sicilia. Partendo dalla considerazione che il pane è l'alimento più consumato e che apporta nella dieta di molte persone la maggiore quantità di sodio (Na-CI il tradizionale sale da cucina) con possibili conseguenze negative per la salute, i ricercatori hanno, quindi, lavorato con l’intento di ottenere un pane povero di sodio, ma ricco di gusto.Lo studio è stato realizzato in collaborazione con il Crea- Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, le Università di Catania e Palermo e il panificio industriale "Cooperativa Agricola Valle del Dittaino" di Assoro (Enna). La concentrazione si è focalizzata su una soluzione tecnologica che prevede l'impiego di un sale marino sotterraneo proveniente dal deserto cileno di Atacama contenente una bassa percentuale di sodio (il 35% in meno del sale tradizionale), il 30% di KCl (cloruro di potassio) e tracce di altri sali e minerali che conferiscono sapidità. “E’ un alimento funzionale salutistico, che può fregiarsi dei claims "a ridotto contenuto di sodio" e "a ridottissimo contenuto di sodio” , in quanto rispetta le specifiche europee previste in etichetta”, afferma il Crea.
fonte: ansa