Il celebre chef e imprenditore Stéphane Manigold racconta la sua ascesa al successo, dall’infanzia in un orfanotrofio ai lavori saltuari per pagarsi le spese, fino all’inaugurazione di 6 ristoranti fine dining nel cuore di Parigi.
La notizia
"Attraverso la mia storia racconto la tua e quella di milioni di francesi. Questa testimonianza è un'occasione per portare l’attenzione su tutti quelli che, anonimi o famosi, danno agli altri il coraggio di vivere la propria vita senza subirla", questa la prefazione di “Vivere i propri sogni per sognare la propria vita”, il libro che racconta la storia del celebre chef e imprenditore francese Stéphane Manigold, proprietario di ben 6 ristoranti d’alta cucina.Una biografia senza filtri che, oltre ai successi imprenditoriali, descrive la carriera di un giovane abituato sin da piccolo a cavarsela da solo. Quella di Manigold, oggi a capo del gruppo Eclore, è stata infatti un’ascesa al successo costellata di difficoltà, dall’orfanotrofio ai lavori saltuari come rider per le pizzerie, fino all’alta cucina. Sottratto alla custodia dei genitori e affidato a una famiglia adottiva, mai avrebbe pensato di raggiungere certi livelli.
Forse, però, è stata proprio la sua infanzia così difficile a forgiarne la personalità. “Ho iniziato a lavorare a 11 anni in una fiera, poi mi sono adattato a tutto: consegnavo pizze a domicilio, facevo lo speaker radiofonico o il venditore per brand automobilistici. Se hai il coraggio di perseguire i tuoi obiettivi, alla fine realizzi qualcosa”. Oltre alla gestione dei fine dining parigini -tutti in piena attività- negli ultimi anni uno dei suoi più grandi successi è stato vincere la battaglia contro il gruppo assicurativo AXA per ottenere la copertura finanziaria per la perdita di guadagni dovuta alla pandemia; vittoria, questa, che ha aperto una breccia affinché altri ristoratori possano essere risarciti in futuro.
Stéphane Manigold, però, è anche un imprenditore che ha saputo assoldare e lanciare giovani di talento, unirli e coinvolgerli in attività che hanno dato loro la possibilità di esprimersi. Un "tuttofare" curioso del mondo e rispettoso verso gli altri, con un’incredibile forza di vivere che colora tutte le sue battaglie.
Fonte: foodandsens.com
Foto di copertina: Crediti Maurice Rougemont