Il lusso della gola in un’insegna che combina vintage e savoir faire.
IL LUOGO E LE ORIGINI
Un pezzo di storia molto significativo della ristorazione italiana, con alle spalle oltre 60 anni di attività e premi. Anni '60, ero un bambino che correva tra i tavoli e disturbava i clienti, mentre Piero Bertinotti in cucina già marcava una definizione praticamente definitiva della cucina classica del novarese, qui, sulla statale che porta verso il Lago Maggiore e il Lago d'Orta. Ma era così attrattivo questo edificio anomalo, in parte in legno -e immerso nel verde- che veniva quasi spontaneo fermarsi qui a pranzo o a cena, prima o dopo una passeggiata ad Arona o Orta San Giulio.


I PIATTI SIMBOLO
Sicuramente gli agnolotti del Presidente, ai tre arrosti, riassaggiati e, sicuramente ancora ben confezionati oggi dal nipote di Piero, Francesco, che in parte ripercorre i sentieri tracciati dal nonno, e in parte incide con la propria acerba personalità. Storici rimangono indimenticabili quei piatti frutto di studio e di grande professionalità, partendo dal tradizionale tapulone di Borgomanero, stufato d'asino. Dal giardino arriva il salmone affumicato in un personale affumicatoio, oppure il bianco di gallina in bagna frejda, mentre la bagna cauda fa compagnia all'uovo in piedi e verdure dell'orto.



Significativa anche la scaloppa di foie gras con pesche o altra frutta di stagione, così come la tipica paniscia novarese e gli altri risotti, del resto, siamo ai margini delle grandi coltivazioni di riso. Tra le carni, Piero fu tra i primi a cucinare il piccione intero, sennò ecco il rognoncino di vitello trifolato a Brandy e senape. Capitolo dessert con l'irresistibile zabaione al Marsala o un bonet impeccabile.


L'AMBIENTE E IL SERVIZIO
L'elegante e ampia sala, con i tavoli diligentemente apparecchiati e ben spaziati. Sala luminosa che si rivolge verso il grande giardino, quasi un parco. Visione rilassante che invita a rimanere per altro tempo, aspettando che Paola Bertinotti serva una bella selezione di formaggi. L'esperta patronne, figlia di Piero, saprà anche consigliare vini locali e d'altrove. Carta dei vini con buona profondità di annate, del resto, con 60 di storia, c'è stato modo di collezionare flaconi di ogni provenienza e di annate preziose. Alla fine, vini esclusi, si spendono 70/90 euro.




IL PINOCCHIO OGGI
Francesco, 22 anni, sta sperimentando piatti diversi da quelli storici, per altro sempre presenti in carta. Il nonno oggi ha 87 anni, e Francesco rispetta il passato, anche perché la clientela storica è rimasta affezionata ai classici, ma prova anche a inserire preparazioni più ardite, per rinnovare anche la proposta dedicata a un pubblico più giovane. In ogni caso si esce felici, scendendo lo scalone agghindato da marionette che ricordano l'insegna, quindi: Pinocchi per tutti!

Contatti
Ristorante Pinocchio
Via G. Matteotti, 147, 28021 Borgomanero NO
Telefono: 0322 82273