Il gusto di restare fedeli alle radici guardando lontano: una cucina che nasce da Venezia, ma non si ferma alla laguna. Memoria, visione e ospitalità in un continuo atto di scoperta.
Il numero 10, in molte culture antiche, non è semplicemente una cifra: è un simbolo. Per i pitagorici era l’emblema dell’armonia, perché racchiudeva la somma dei primi quattro numeri (1+2+3+4): la Tetraktys, forma perfetta, equilibrio tra misura e visione. Un numero che chiude un percorso, ma ne apre uno nuovo. Dieci è anche un tempo maturo, il tempo in cui si riconosce ciò che si è costruito e si decide in che direzione andare. In questa idea di tempo che evolve e si rinnova, si inseriscono i dieci anni di Local, il progetto di Benedetta Fullin e Massimiliano Trevisan, nato nel cuore del sestiere di Castello a Venezia.

Il ristorante
Un anniversario che non celebra solo il tempo passato, ma alimenta un percorso di esplorazione, evoluzione e continua scoperta. Una visione nata dal desiderio di portare a Venezia un’esperienza fine dining contemporanea, capace di parlare il linguaggio dell’avanguardia mantenendo, però, salde le radici nella tradizione lagunare e nel concetto di ospitalità elegante, sincera e autentica. Local, a meno di dieci minuti dal brulicare di San Marco, si affaccia silenziosamente su un canale: discreto, essenziale, sofisticato. È un luogo che profuma di cucina, di attenzione, di dedizione e di accoglienza. Qui, il commensale non è spettatore, ma ospite. A celebrarlo, insieme a Benedetta e Manuel, c’è lo chef Salvatore Sodano, da quattro anni presenza imprescindibile della casa: una cucina che è veneziana nell’anima, cosmopolita nella visione, con un tocco partenopeo, riflesso delle sue origini e della sua sensibilità.



L’interno di Local racconta Venezia. Il pavimento, un terrazzo veneziano, ingloba oltre 5.000 murrine, emblema dell’arte vetraria della Serenissima, nonché logo del ristorante. I tavoli in legno naturale accolgono piatti e calici in vetro soffiato, delicati e scenografici. Il colore delle pareti evoca l’acqua, la luce e quella continuità fluida che solo Venezia conosce. Poi c’è il nome: Locàl, pronunciato rigorosamente con l’accento grave, come vuole il veneziano. Un rimando al luogo, alla convivialità e alla filosofia dello chef: partire dai prodotti locali, intrecciando idee, tecniche e suggestioni da tutto il mondo. Una cucina che non imita, ma interpreta con uno stile personale, mai ostentato.



Il menu dei 10 anni
Per celebrare questo decennale, Sodano - chef classe ‘85, partito dalla Campania per girare il mondo, arricchire le sue esperienze e sviluppare il suo talento - ha ideato un menu degustazione che ripercorre i piatti più significativi del ristorante, attraversando memoria, tecnica, emozione e identità. Si comincia, come vuole la tradizione lagunare, con i cicchetti: un gioco raffinato e intrigante che omaggia l’antico rito del bacaro. Poi sette portate, in perfetto equilibrio tra territorio e visione, stagionalità e ricerca, radici e immaginazione.

Tra i piatti più amati di Local, il Kimchi di radicchio di Treviso con salsa al lievito e fieno greco. E’ quello che conquista anche gli ospiti meno vegetariani. Il radicchio, ingrediente locale, viene trasformato in kimchi attraverso una fermentazione di sette giorni che ne esalta amarezza, freschezza e acidità. Sotto, un brasato dello stesso radicchio ne arrotonda i toni e dona profondità. A completare una salsa cremosa al lievito e fieno greco che, paradossalmente, ha quell’avvolgenza confortante e generosa tipica della lasagna della domenica. Tecnica, territorio e comfort si incontrano in un boccone che sorprende, accoglie e resta nella memoria.

Altro piatto, poi, è il Risone con canoce, XO di schie e cime di rapa. Nasce dal mercato di Rialto, dalla laguna e dalle sue stagioni. Le canoce - uno degli ingredienti più identitari e autentici del territorio - diventano il cuore della portata: da loro prende vita un brodo lungo, intenso e leggermente ossidato, dove il risone viene cotto lentamente, assorbendo il sapore inconfondibile della laguna. Il risone, formato di pasta a cui lo chef è particolarmente legato, torna in menu almeno un paio di volte l’anno, ma sempre con un’anima diversa. In questa versione, viene accompagnato da XO di schie.

Durante i mesi invernali, quando la raccolta è più generosa: le piccole schie vengono essiccate, fritte e trasformate in una salsa intensa, sapida, leggermente speziata, nata per conservare e ora per amplificare gusto e persistenza. A concludere la polvere di friarielli, che bilancia il mare con un’eco vegetale e vibrante. Il risultato è un boccone lungo, elegante, salmastro e terrestre allo stesso tempo, che racconta Venezia senza mai nominarla. Il pairing non è mai scontato: oltre a due percorsi di vino si può scegliere un percorso superalcolico o un innovativo abbinamento al tè, pensato per accompagnare la degustazione con delicatezza e carattere.

Arrivano, poi, i carrelli: il momento che tutti aspettano, quello che da Local è diventato quasi un rituale. Non semplici service, ma piccole scene teatrali su ruote, sofisticate e un po’ ludiche, capaci di far brillare gli occhi ai commensali. C’è quello dei formaggi artigianali, che con eleganza racconta storie di pascoli e affinatori; quello dei gelati preparati al momento, scenografico, irresistibile; e, infine, il carrello dei distillati Capovilla, perfetto per chi ama chiudere - o proseguire - la serata con carattere, profondità e un pizzico di spirito.

Dieci anni di Local. Dieci anni di Benedetta, di Manuel, di chef Sodano e della brigata: una squadra che continua a crescere senza perdere la propria identità, fedele a Venezia, ma con gli occhi sempre aperti al mondo. Dieci anni celebrati con stile e un orizzonte che si allarga con nuova energia, nuove idee, nuove rotte, con Venezia come bussola e lo sguardo sempre oltre.
Indirizzo
Local
Salizzada dei Greci, 3303, 30122 Venezia VE
Tel: 041 241 1128