A Milano la premiazione dei locali di nuova apertura segnalati dai grandi chef e votati dal pubblico. Il People’s Choice Award degli utenti è andato ad Adelaide! Bottega Bar di Torino che ha battuto al filo di lana Cecchini in Città di Firenze e a Mezzena di Palermo, mentre il Medai Choice Award della critica è andato ad Abba di Milano.
Tutto in un punto esclamativo. Quello di Adelaide!, il ristorante torinese che è stato premiato a Milano come novità dell’anno nella settima edizione dei TheFork Awards con Mastercard, la manifestazione che ogni anno fotografa il lato più fresco e curioso della ristorazione italiana. Il locale dello chef Giuseppe Tarantino ha convinto il pubblico per la sua capacità di interpretare con affetto e un tocco vezzoso la tradizione gastronomica italiana. Adelaide infatti è una immaginaria signora, una sorta di nonna per antonomasia di tutti e per tutti, che propone una cucina rassicurante ma che dà grande attenzione ai prodotti e agli artigiani del territorio.

Tarantino, indicato dallo chef Ugo Alciati, ha ottenuto il People’s Choice Awards ottenendo il massimo consenso popolare tra i tre finalisti ciascuno corrispondente a una macroregione italiana e ha superato di un'incollatura Cecchini in Città, il locale aperto a Firenze dal grande macellaio toscano, che è salito sul palco con lo chef Mariano Pastega, indicato da Riccardo Monco, e ha deliziato e un po’ scandalizzato il pubblico con un piccolo show à la Benigni; e Mezzena di Palermo, il locale dello chef Davide Autovino, nominato da Tony Lo Coco, che racconta una tradizione siciliano-contemporaneizzata e molto carnivora.


Il TheFork Awards con Mastercard è organizzato da sette anni dalla principale piattaforma italiana di prenotazione e gestione dei ristoranti e si avvale del know how di Identità Golose. Si propone di segnalare e valorizzare le migliori nuove aperture o nuove gestioni dei ristoranti italiane, indicati da ottanta grandi chef che interpretano quindi volentieri il ruolo di mentori delle giovani promesse con visione, affetto e naturalmente un pizzico di campanilismo. E quest’anno il panorama disegnato dai suggerimenti e dai premi racconta di una ristorazione che si sta volentieri rannicchiando in una zona di conforto lontana da certe posture avanguardistiche, ma attenta alle materie prime e alle filiere etiche e sostenibili.

La novità dell’edizione 2025 è stata il Mastercard Impact Award, il premio che il nuovo title sponsor della manifestazione ha voluto dedicare ai ristoranti che generano un impatto positivo in tre aspetti fatidici: comunità locali, turismo e giovani talenti. Il premio è andato a Tribarakkio di Catanzaro, doveun locale segnalato da Nino Rossi nel quale la chef Mariarita Bruno – segnalata da Nino Rossi – promuove una ristorazione sostenibile e inclusiva, capace di trasformare il territorio in una scuola di vita e di mestiere. «La ristorazione non è solo ospitalità, ma innovazione culturale e identità condivisa», ha ricordato Luca Corti, Country Manager di Mastercard Italia, spiegando la filosofia del nuovo riconoscimento.

Altri premi speciali sono andati a locali tutti molto interessanti. Il Premio Sfida offerto da Barilla è andato a Sandì di Milano, guidato da Laura Santosuosso, una chef che ha fatto la coraggiosa scelta di aprire soltanto a pranzo (e a cena soltanto il venerdì) e che per questa scelta che rende più facile la vita della sua squadra – oltre che per una piacevole cucina familiare - si è guadagnata la stima e la nomination di Davide Marzullo, Davide Oldani, Chiara Pavan e Francesco Brutto: un riconoscimento al coraggio di cambiare rotta in cucina. Il Premio Innovazione, firmato Electrolux Professional, è stato invece assegnato al ristorante nippo-fiorentino Ambar dello chef Andrea Magnelli, segnalato da Claudio Mengoni per la capacità di coniugare tecnica e leggerezza.

Sul versante della ricerca è stato riconosciuto lo sforzo di un altro locale fiorentino, La Gamella - Collegio alle Querce di Firenze, con lo chef Nicola Zamperetti che ha convinto Vito Mollica a segnalarlo per la sua cucina che unisce rigore e curiosità. Il Creators’ Choice Award, decretato da una giuria di content creator di RealBites, un food è andato a Ippolito di Fiumicino, dove Andrea Alberghetti e Marco Fedeli reinventano la cucina di mare con ironia e misura. Il ristorante è stato indicato da una truppa di grandi chef, da Anthony Genovese a Domenico Stile, da Pier Daniele Seu a Daniele Usai. Infine, il Media Choice Award, assegnato da una giuria composta dai critici gastronomici di alcune delle più importanti testate italiane, ha voluto premiare Abba di Milano, il bellissimo spazio ricavato da un pennellificio recuperato dove Fabio Abbattista propone una cucina rispettosa ed elegante. Uno dei locali emergenti del panorama gastronomico milanese, che ha incoraggiato grandi chef come Andrea Aprea, Antonio Guida, i fratelli Mario e Remo Capitaneo, Matteo Metullio, Davide De Prà, Michele Lazzarini e Paolo Griffa a tifare per lui.


La serata, svoltasi nei locali di palazzo Mezzanotte in Piazza Affari – per una sera trasformata in Piazza Affari di Gola – è stata presentata da Alessia Ventura e piacevolmente “disturbata” da Gerry Scotti, che ha dato anche da bere agli assetati ospiti i vini della sua linea di bottiglie prodotte da Cantine Giorgi, che hanno accompagnato i piatti della cena preparata dai fratelli Cerea di Da Vittorio a Brusaporto e da Fabrizio Mellino di Quattro Passi a Nerano. Occasione propizia per lanciare un altro accorato appello a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco che si deciderà a dicembre a Parigi: lo ha fatto dal palco Maddalena Fossati, direttrice della rivista La Cucina Italiana, invitando i presenti a unirsi all’acclamazione. Riconoscimenti a parte, la gastronomia tricolore appare, anche grazie al fermo immagine offerto da manifestazioni come TheFork Awards con Mastercard, complessivamente in buona salute, in cerca di nuovi punti di vista e nuovi format e ansiosa di utilizzare le nuove tecnologie, ma con i piedi ben piantati in radici antiche. Ritratto collettivo di un popolo con forchetta.
