Tra convivialità, riflessione e visione, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana ha inaugurato il suo XXII Anno Accademico. Ospite d’onore, Ferran Adrià.
LA CENA, IL CONVIVIO
C’è stato un profumo di festa, la sera prima.
Nelle cucine di ALMA La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, alla vigilia dell’inaugurazione del XXII Anno Accademico, i fuochi non si sono mai spenti. Un parterre d’eccezione di importanti nomi della scena culinaria italiana ha dato vita a una cena conviviale che è stata molto più di un appuntamento gastronomico: un abbraccio collettivo, un rito di passaggio scandito da sorrisi, piatti che raccontavano territori e mani che lavoravano in armonia.
Da Franco Pepe a Diego Rossi, Stefano Guizzetti, Gianpietro Stancari e Giancarlo Tavani, Peppe Guida, Manuel di Gregorio, Paolo Mandaglio e Gennaro D’Ignazio, ogni portata ha racchiuso un frammento di storia: la memoria dei sapori italiani, la creatività, la cura che si respira solo quando il cibo diventa linguaggio di rispetto e condivisione. E in quella sera, fatta di profumi e racconti, si è percepito nettamente il senso più autentico di ALMA, ovvero quello di un futuro che cresce attorno alla passione, alla conoscenza e al piacere di stare insieme.
LE EMOZIONI DELLA CERIMONIA
Poi è arrivato il giorno dell’inaugurazione. All’Auditorium Paganini di Parma, le luci si sono abbassate e la sala si è riempita di silenzio. Un silenzio denso, pieno di attesa e di orgoglio, lo stesso che accompagna ogni grande inizio. Quando l’Ensemble di ottoni del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma ha cominciato a suonare, le note hanno riempito l’Auditorium con la leggerezza delle grandi emozioni. Sul palco, la scena è stata tutta per lui: Ferran Adrià. Lo chef catalano, leggenda vivente della gastronomia mondiale, ha tenuto una lectio magistralis che ha conquistato la platea. Con la sua voce ferma e la lucidità di chi ha dedicato una vita alla ricerca, Adrià ha raccontato la cucina come “spazio di pensiero e di impresa”, dove la creatività non può esistere senza metodo, e dove ogni gesto, ogni idea, si inserisce in un sistema complesso di conoscenze.
“Accettare l’invito di ALMA è stato per me un onore e un’opportunità per celebrare una delle cucine più influenti del mondo - ha detto - La cucina italiana ha insegnato a tutti noi che la semplicità può essere una forma di perfezione, e che la cultura gastronomica è prima di tutto un modo di condividere conoscenza e identità.” Parole che hanno attraversato la sala come una carezza e insieme come una dichiarazione d’amore alla cultura culinaria italiana. Durante la cerimonia, ALMA ha conferito ad Adrià il Diploma Honoris Causa, riconoscimento che sancisce il valore di un dialogo tra maestri e di una gratitudine profonda verso chi, con il proprio pensiero, ha ampliato i confini della cucina.
PROGETTI, VISIONI E NUOVE CONNESSIONI
L’evento è stato anche l’occasione parlare del domani. Il presidente della Scuola Alberto Figna ha tracciato le linee del nuovo anno accademico, parlando di un futuro fatto di connessioni tra formazione, impresa e cultura. Da qui l’annuncio della collaborazione con Mondadori per la pubblicazione di un grande volume enciclopedico dedicato alla cultura del cibo e l’avvio di un progetto con Rituali, brand di Ali Professional, che inaugura la categoria dei Corporate Partner della Scuola. “Ogni anno accademico rappresenta per ALMA un nuovo capitolo nella costruzione di una cultura gastronomica che unisce saperi, territori e persone - ha sottolineato Figna - La consegna del Diploma Honoris Causa a Ferran Adrià celebra non solo un talento straordinario, ma un pensiero rivoluzionario che ha trasformato la cucina in laboratorio creativo e culturale.”
Tra i progetti in evidenza anche la Candidatura UNESCO della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, di cui ALMA è ambasciatrice, e la nascita di ALMA Culinary Wellness Solutions, la nuova divisione dedicata alla consulenza strategica per ristorazione, hotellerie e wellness.
