Come cambiano le public house in una società in continua evoluzione? Lo abbiamo chiesto a chi le gestisce.
La metamorfosi del pub inglese: da alehouse a gastropub contemporaneo
Il pub: icona inglese, vera e propria istituzione in patria, simbolo della cultura britannica nel mondo. La sua storia affonda le origini in tempi antichissimi. I primi a portare in Inghilterra l’antenato del pub, infatti, furono i romani con le loro tabernae, luoghi che vendevano principalmente vino e prodotti agricoli, in cui i legionari e i viandanti potevano rifocillarsi. Nei secoli successivi, la birra rimpiazzò il vino e le alehouses e gli inns si diffusero in tutto il paese. Fu durante l’epoca vittoriana, però, che i pub iniziarono a prendere la forma che conosciamo oggi: un luogo d'incontro e svago dove bere una pinta in compagnia.

Ma le public houses (nome formale del pub) hanno vissuto l’ennesima trasformazione anche in tempi recenti, diventando qualcosa di più di semplici posti in cui bere un bicchiere di birra. Molti di essi, infatti, si sono trasformati in gastropub, unendo la tradizione della birra artigianale a un’offerta culinaria più articolata e di alto profilo. Non più solo fish and chips o pies, ma anche menù vegetariani, vegani e piatti più complessi, in grado di attrarre un pubblico variegato ed esigente, attento alla sostenibilità e alla provenienza dei prodotti. Ma come sta evolvendo davvero il pub al giorno d’oggi? Quali sfide lo attendono per il futuro? Ne abbiamo parlato con Holly (The Weighbridge inn) e James (The Perch), entrambi ristoratori in una delle zone più belle d'Inghilterra, le Cotswolds.

I pub sono da sempre un pilastro delle comunità locali. Pensi che sia ancora così?
James: “Credo che i pub stiano diventando sempre meno il pilastro delle comunità locali. Lo dimostra il numero di pub locali indipendenti che chiudono e l'aumento del numero di catene di pub che aprono. I pub ovviamente esistono ancora, ma la loro importanza per il pubblico britannico è decisamente cambiata.”
Holly: “Mi piace pensare che abbiamo un'ampia clientela locale, ma abbiamo anche molti visitatori da più lontano, grazie ai social media che raggiungono tutto il mondo; quindi direi (che abbiamo) un po' di entrambi, in realtà: i clienti locali e i viaggiatori rendono interessante il nostro pub per la gente del posto, che può incontrare nuove persone provenienti da diversi paesi.”


Pensi che l’offerta gastronomica dei pub si sia evoluta?
Holly: “Oggi la gente è più interessata al cibo che a bere tutta la notte, notiamo che i clienti se ne vanno prima rispetto al passato: mangiano, bevono qualcosa e poi tornano a casa; anche io e la mia famiglia facciamo lo stesso quando visitiamo altri pub locali, la richiesta è principalmente per il cibo. C'è un aumento delle esigenze dei clienti, che cerchiamo di soddisfare il più possibile, fornendo prodotti vegani, vegetariani, senza glutine, senza latticini”.

James: “Credo che l'evoluzione del cibo dei pub dipenda dal locale. Sembra esserci un crescente tentativo di accontentare tutti con un menù ampio e variegato, spesso con piatti che non sono né inglesi, né britannici, in alcuni casi nemmeno europei! Noi cerchiamo di acquistare sempre localmente, servendoci da aziende indipendenti che ci forniscono frutta e verdura fresca, pesce, carne ecc., nonché birrifici e fornitori di vino locali, ove possibile. Da molto tempo ormai offriamo un intero menù vegano, quindi anche con l'avvento di iniziative come il "Veganuary" (la campagna che propone di mangiare vegano nel mese di gennaio), personalmente non abbiamo notato grandi cambiamenti; ma credo che sia semplicemente perché è qualcosa che abbiamo sempre offerto. Ci sono più vegani in giro, come dimostra il crescente numero di locali vegani/vegetariani.


Credi che ci sia un cambiamento nelle abitudini di consumo di alcolici tra i giovani?
Holly: “In realtà c'è un po' di entrambi: alcuni sono più interessati al cibo, altri preferiscono mangiare e bere alcolici; nel nostro pub abbiamo entrambi”.
James: “Non siamo mai stati il tipo di posto in cui la gente viene per bere molto, che si tratti della generazione più giovane o di quella più anziana. C'è sicuramente una tendenza crescente ad abbandonare l'alcol: il numero di opzioni analcoliche o a basso contenuto alcolico che offriamo è aumentato di anno in anno per via della domanda. Ora offriamo spumante 0% e tre diverse birre 0-0,5% vol.”.

Quali sono le sfide che i pub dovranno affrontare? Cosa vedi nel futuro del settore?
James: “L'aumento dei prezzi è un grosso problema per il settore. Tasse sulle attività commerciali, tasse sugli alcolici, costi delle utenze e degli ingredienti. Tutti si trovano ad affrontare il problema del costo della vita in questo momento, il che significa che le persone sono meno disposte a rinunciare ai soldi guadagnati con tanta fatica. Siamo pienamente consapevoli di ciò e ciascuno dei nostri ospiti si merita di passare una bella serata ogni volta che mette piede al The Perch”.
Holly: “Le sfide che i pub devono affrontare sono i continui aumenti dei prezzi e la necessità di trasferirli ai clienti per mantenere l'attività in attivo. Spero che il settore continui a prosperare.”