Percorrendo un lungo viale alberato alle porte di Sant’Ilario d’Enza, tra Parma e Reggio Emilia, si arriva a Villa Spalletti Trivelli, splendida dimora storica scelta come cornice per la prima edizione di BITE 2025, uno degli eventi più rilevanti del panorama del gusto a 360 gradi.
BITE, che in italiano significa “morso”, ha offerto al pubblico un’esperienza immersiva e multisensoriale, fatta non solo di piatti e prodotti reinterpretati, ma anche di un percorso che ha unito sapientemente il cibo al vino, alla birra artigianale e alla mixology. Il 14 settembre, chef, barman, panificatori, gelatieri e pasticceri si sono riuniti per una kermesse in cui l’alta cucina, nelle sue molteplici sfumature, ha unito le forze con l’arte della miscelazione, dando vita a un momento conviviale ma carico di autentica connessione tra tutti coloro che hanno preso parte all’evento.

LA SCINTILLA CHE HA DATO ORIGINE A BITE 2025: UN PROGETTO PER CREARE CONNESSIONE E CELEBRARE LA FOOD VALLEY
Dietro BITE 2025 c’è la visione di Salvatore Morello, chef del ristorante Inkiostro, il quale alla domanda su quale sia stata la scintilla che ha dato origine a questo progetto, risponde: “Mi è sempre stato insegnato che la cucina ha il potere di unire. Da qui nasce l’idea di creare una festa di fine estate, pensata soprattutto per noi chef che raramente abbiamo l’opportunità di condividere del tempo insieme al di fuori del lavoro. Con alcuni colleghi, poi, si crea un legame speciale, un rapporto di stima e rispetto che va oltre la professione.

Questa occasione è nata proprio con l’intento di rafforzare queste connessioni e di dare valore al territorio e ai suoi protagonisti: gli chef locali. Viviamo in una food valley straordinaria, ma spesso manca un vero senso di rete tra di noi, questa iniziativa vuole essere un trampolino di lancio per costruire un dialogo più stretto e collaborativo”.

A emergere durante l’evento è stata davvero la connessione autentica, il valore del territorio e la passione per la cucina e il gusto, il tutto immerso in una location elegante ma caratterizzata da un’allure contemporanea. Arrivati a Villa Spalletti Trivelli, il pubblico di BITE è stato accolto in un suggestivo giardino interno, dove ha potuto degustare i “bite” creati appositamente dagli chef ospiti: venti professionisti stellati e altrettanti chef emergenti, giovani promesse della gastronomia italiana. Ma non solo: in assaggio pizze d’eccellenza preparate da maestri pizzaioli, un angolo dedicato al “gusto emiliano” e gelati gourmet, il tutto accompagnato da vini prodotti da cantine selezionate, birre artigianali e una presenza di alto livello del settore della mixology.



"È stato bello partecipare a BITE", afferma il nostro direttore Pietro Pio Pitzalis, founder di Reporter Gourmet. "Un evento di cui abbiamo sposato sin da subito la filosofia incentrata sul connubio fra alta ristorazione ed informalità pop. Media Gourmet e Reporter Gourmet fanno base a Modena da 2 anni, impegnandosi costantemente a valorizzare le realtà di una zona che ha tanto da raccontare: ristoranti, prodotti, artigiani ed aziende d’eccellenza. Per noi, nati principalmente come testata online, era importante contribuire ad una kermesse che desse spazio alla convivialità e le relazioni umane. Siamo sempre stati un passo avanti nel digitale ed in questo frangente abbiamo messo a terra un evento 'reale', che con Francesca Poli e Salvatore Morello ha preso la forma di una manifestazione più ampia: arte, musica e riflessione oltre al cibo”.

SOUND SOFISTICATO, SAPORI D’ECCELLENZA E APPROFONDIMENTI DI SETTORE
Nel corso della giornata, cinque DJ set hanno scandito il ritmo dell’evento con un viaggio musicale che ha visto raffinate sonorità elettroniche, fondersi a funk, soul e influenze contemporanee, dando luogo ad un’atmosfera vibrante e multisensoriale, in cui ogni esibizione ha aggiunto energia e carattere all’esperienza: un grande esempio di convivialità ricercata ma allo stesso tempo spontanea.

“BITE ha voluto trasmettere cultura, amicizia, aggregazione”, racconta ancora Salvatore Morello, “ha voluto illustrare ciò che rappresenta oggi la gastronomia moderna: portare la mixology, già ampiamente presente nei ristoranti di alto profilo, sempre più al centro della scena; valorizzare il mondo della pizzeria fine dining, già in forte crescita, e dargli ancora maggiore visibilità. Ha voluto comunicare i valori di un gruppo di persone che lavorano con una visione condivisa, che credono in un'idea e contribuiscono attivamente allo sviluppo della gastronomia contemporanea”.


BITE ha costituito quindi non solo un’importante vetrina per il cibo e i prodotti ad esso correlati, ma anche un momento di confronto e approfondimento su tematiche attuali e di grande rilevanza nel settore gastronomico. A scandire i momenti di assaggio sono stati i talk tematici tenuti all’ombra degli alberi nel magnifico giardino della villa. Sul Gourmet Stage si sono alternati diversi professionisti del settore che hanno approfondito argomenti di grande interesse per il settore della ristorazione: si è parlato di sostenibilità, di come è cambiato il modo di raccontare il cibo quando si parla comunicazione digitale, oppure come gestire cucina, business e burnout, per chiudere con un momento dedicato a un’icona dell’emilianità: il Parmigiano Reggiano.
IL SUCCESSO DI UN’ESPERIENZA CHE GUARDA GIA’ ALLA PROSSIMA EDIZIONE


La prima edizione di BITE 2025 si è conclusa con un’ampia partecipazione, rappresentando un risultato significativo anche dal punto di vista degli organizzatori e promotori, sia in termini di affluenza che di valore generato dall’intera esperienza. Il bilancio complessivo è stato definito straordinario: le presenze hanno infatti superato il doppio delle aspettative iniziali, confermando il forte interesse verso il format. Un risultato estremamente positivo non solo per il pubblico ma anche per i protagonisti coinvolti, tra i quali si sono creati legami, alleanze e momenti condivisi destinati a lasciare un segno. Un entusiasmo collettivo che già proietta lo sguardo verso l’edizione 2026.


Questa prima edizione quindi, sembra rappresentare un’eredità importante e una solida base di partenza per quelle future: “A chiusura evento resta la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di importante e straordinario, un’impresa che ha messo alla prova l’intera organizzazione del mio ristorante, coinvolgendo tutti in modo intenso e totale. È stata una sfida che lascia dietro di sé un profondo senso di orgoglio, felicità e positività. Ho visto chef, barman, pizzaioli e clienti sinceramente felici, partecipi e coinvolti. Anche il territorio ne esce arricchito: eventi di questo tipo non sono consueti in questa zona e proprio per questo BITE ha lasciato un segno”, sostiene Salvatore Morello.

Si può affermare che BITE abbia segnato una vera e propria svolta nel modo di avvicinare l’alta cucina al grande pubblico, abbattendo le barriere che spesso la relegano a un’esperienza esclusiva. Se ci domandiamo come BITE abbia reso la cucina e il mondo del beverage d’eccellenza, accessibili e inclusivi, la risposta è immediata: mantenendo intatti l’autenticità, la qualità e i valori che ne costituiscono l’essenza, creando un nuovo spazio di condivisione e scoperta.
