L’idea irriverente del Punk Royale di Stoccolma: far mangiare i clienti senza telefono. La policy non vige nelle altre insegne, situate in città diverse, ma caratterizza la singolare offerta della “casa madre”.
Il format
Passione, pazzia e provocazione: tre parole che descrivono alla perfezione lo spirito di Punk Royale, il ristorante più irriverente del Nord Europa. Dal 2012 questo format ha scosso la scena gastronomica prima di Stoccolma, poi di Copenaghen e Oslo e, da settembre, anche di Londra. Nato dall’incontro tra l’imprenditore Erik Gustafsson e due giovani cuochi – tra cui lo chef Joakim Almquist, oggi ancora al timone della cucina – Punk Royale ha cambiato il modo di vivere il ristorante: qui non si viene solo per mangiare, ma per lasciarsi travolgere, divertirsi e vivere una serata che resta impressa.

Oggi sono ancora Almquist e Gustafsson a guidare questa oasi di sfacciata convivialità e autentici sapori. Sul sito si legge: “Punk Royale è energia pura nella sua forma più concentrata”. E non è un’esagerazione: l’ambiente è fumoso, veloce, intenso, sconfinato e al tempo stesso intimo, un palcoscenico dove ogni cena diventa un piccolo spettacolo. L’illuminazione è soffusa, la musica incalza, lo staff internazionale scherza, provoca e coinvolge i commensali. Per questo, nella sala di Punk Royale gli smartphone sono banditi. Non per segretezza, ma per evitare anche la più lieve distrazione; leggiamo sempre sul sito ufficiale: "Solo nei nostri ristoranti di Copenaghen e Oslo è consentito l'uso dei telefoni. A Stoccolma, questi vengono "sequestrati" e rimangono inaccessibili durante la cena per permettervi di vivere appieno l'esperienza. Alla regola vi sono poche eccezioni. Se avete un motivo urgente per tenere il telefono a portata di mano, vi preghiamo di comunicarcelo in anticipo. I telefoni possono essere utilizzati solo in caso di emergenza". L.’obiettivo è che l'ospite resti totalmente immerso nel momento, libero di assaporare ciascuna portata e ogni sorso senza l’ansia di scattare una foto.

E che esperienza: un menu di circa venti portate preparate con ingredienti di altissima qualità, servite in modi lontani da ogni convenzione – caviale posato direttamente sul dorso della mano, shottini di vodka passati di tavolo in tavolo, assaggi a sorpresa che arrivano senza preavviso – per un rituale che mescola alta cucina e spirito rock. Ogni dettaglio è pensato per far crollare le barriere tra chef e ospite, trasformando la cena in un gioco sensoriale. Alla base di questo concept c’è il percorso di Joakim Almquist, che ha iniziato giovanissimo – a 13 anni, come lavapiatti – per poi affinare il proprio talento in numerosi ristoranti e al fianco di maestri del calibro di Mathias Dahlgren. “Devi cucinare ciò che ami e offrire agli ospiti la serata della loro vita” è il mantra che non ha mai abbandonato Almquist e che ora, con il nuovo Punk Royale londinese, conquista anche la capitale britannica.
