Nascosto tra i borghi del centro storico di Parma c’è Soj – Vino e Cucina: solo 16 posti a sedere tra sale e bancone, nessuna brigata o cameriere: a occuparsi di cucinare, prendere le comande e servire sono i due giovani chef Federico Capocasa ed Eugenio Restivo.
Soj Vino e Cucina
LA STORIA
Due ragazzi, due giovani cuochi, una idea e tanta buona volontà. Ma soprattutto il desiderio di realizzarsi, esprimersi e trasmettere buonumore. La loro chiave di comunicazione è la cucina, il buon cibo. Queste sono le prime righe che danno inizio alla storia di “Soj – Vino e Cucina”. Una storia da scrivere, che già dalle battute iniziali colpisce per la sua forza distensiva e per quel piacere che nasce dall’imparare a godersi il tempo in libertà, sorseggiando un bicchiere di vino e gustando qualcosa di buono. A raccontare questa storia, quali ideatori e protagonisti, sono Federico Capocasa ed Eugenio Restivo.
Il loro Soj è un angolo che profuma di un sapore tranquillo, ma al tempo stesso cosmopolita. Potrebbe essere ovunque, invece si nasconde tra i borghi del centro storico di Parma. Hanno deciso di dare il via a questa avventura in un periodo tutt’altro che semplice per la ristorazione. Lo hanno fatto con coraggio. A settembre 2021. Timidamente ma con grandi speranze.
Un totale di 16 posti, 18 se ci si stringe, nessun cameriere. Sono Federico ed Eugenio a cucinare davanti ai clienti, servire e sistemare tutto. E si mangia anche al banco. Così, con semplicità anche se i piatti riservano sorprese. Una impostazione che deriva dalle suggestioni orientali rimaste impresse nelle loro menti, quelle degli Izakaya giapponesi: locali solitamente molto piccoli, dove vengono servite bevande accompagnate da stuzzichini e pietanze più elaborate; dove le persone possono apprezzare un clima curato ma informale.
Ecco, da queste basi ha preso le mosse un nuovo progetto di ristorazione che non cerca i sensazionalismi, ma la pacata piacevolezza di un momento da condividere.“Soj per noi rappresenta accoglienza – spiegano Eugenio e Federico – insieme lavoriamo e portiamo in cucina e sala quello che abbiamo imparato, i nostri anni di gavetta, ma anche ciò vogliamo comunicare. Non cerchiamo la ricercatezza, ma stiamo attenti a ogni aspetto culinario. Il nome “Soj” è la sintesi di un pensiero, la parola che in dialetto parmigiano significa “bigoncia” che porta con sé il concetto dell’ubriacatura felice. Ci piaceva questa idea di gioia e spensieratezza”.
LA CUCINA
Un approccio essenziale, garbato e senza fronzoli: questa è la cucina di Soj, la cucina che Federico ed Eugenio preparano senza la pretesa di essere qualcosa lontano dalla loro misurata semplicità. Pochi piatti, ben curati, compongono il menù che cambia seguendo le stagioni e le sue materie prime. Creazioni piacevoli, lavorazioni mirate, dalla chiara interpretazione gustativa, ulteriormente esaltate se accompagnate con un buon calice. Così, senza null’altro da aggiungere. Senza che serva aggiungere null’altro.
“Vogliamo proporre una cucina autentica e personale, ma soprattutto fa stare bene le persone senza etichette. – sottolineano Eugenio e Federico - Diamo importanza al mettere a proprio agio il cliente in un clima conviviale. Insomma, abbiamo fatto quello che maggiormente ci rappresenta. Alle persone piace osservare ciò che facciamo ai fornelli, fare due chiacchiere con noi o magari con i vicini di tavolo. Tanti bei momenti nascono così, per caso, per il piacere di dialogare”.
Una cucina intuitiva, moderata, al contempo fantasiosa. Una cucina in crescita espressiva, esattamente come i suoi due interpreti. Perché Soj è un concetto in divenire e, proprio per questo curioso. “Parma è una città che ama la tradizione, proprio perché variegata e radicata. Noi abbiamo scelto qualcosa di diverso, portate inaspettate, che si allontanano dall’impronta parmigiana. Il motivo è la volontà di differenziarci”.
Eugenio e Federico si completano, l’uno è il braccio destro dell’altro. Entrambi si occupano di tutto, ma le preferenze ci sono: Federico è più improntato alle pietanze salate, Eugenio lo supporta e crea, ma la sua maggiore propensione è rivolta ai dolci. E poi c’è la carta vini. Lo spazio piccolo non lascia molto agio nella gestione della cantina, ma la selezione è notevole, talvolta con etichette di nicchia. Come si dice, pochi ma buoni.
Tutte le foto sono di Lorenzo Moreni
INDIRIZZO
Soj – Vino e Cucina
Borgo del Parmigianino 26- 43121 Parma
Telefono 320 264 4207
Sito web